Com’è noto, le iniezioni intravitreali sono, ad oggi, l’unico trattamento capace di arrestare la progressione di maculopatia senile umida e diabetica. La maculopatia senile, assieme ad altre malattie infiammatorie come l’endometriosi e l’asma bronchiale, è caratterizzata da una produzione anomala di una proteina, chiamata VEGF. Grazie alle iniezioni intravitreali, è possibile contrastare la produzione di proteina VEGF, controllare i sintomi della patologia ed arrestarne l’avanzamento. Tuttavia, affinché la terapia sia efficace, è davvero fondamentale attenersi alle scadenze stabilite dallo specialista.
Quante iniezioni sono necessarie per trattare con efficacia la patologia?
La terapia d’attacco nei confronti della Maculopatia Degenerativa Senile prevede che si eseguano 3 iniezioni intravitreali con cadenza ravvicinata. A queste, fanno seguito altre iniezioni con cadenza variabile, stabilita dallo specialista. In generale, si eseguono solitamente 7 iniezioni totali nell’arco del primo anno di trattamento. Sottoporsi alle iniezioni in modo discontinuo, soprassedendo rispetto agli appuntamenti prefissati, rende di fatto vana la terapia. Questo può accadere:
per propria volontà, quando si sottovaluta l’utilità della terapia o non si è bene informati dei rischi che la patologia porta con sé (una perdita irreversibile della capacità visiva periferica);
per causa di forza maggiore, come l’impossibilità di muoversi da casa o un imprevisto in famiglia.
Le cliniche Neovision sono specializzate da anni nell’esecuzione di iniezioni intravitreali. Le iniezioni sono somministrate da specialisti esperti ed altamente preparati, in ambiente assolutamente sterile e sicuro. La calendarizzazione della terapia viene stabilita con cura ed attenzione, al fine di condurre il paziente verso il risultato prefissato nei tempi corretti.
In generale, scegliere di sottoporsi alle iniezioni intravitreali a Milano presso un centro d’eccellenza come Neovision, consente di:
eliminare le liste d’attesa;
potersi affidare a professionisti specializzati;
poter contare su un ambiente altamente sterile e sicuro;
Sei alla ricerca di un centro d’eccellenza dove sottoporti alle iniezioni intravitreali a Milano?
Siamo a tua disposizione dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 30317600.
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Con i termini di retinopatia e maculopatia si intende un gruppo di patologie che coinvolgono la retina e la sua porzione centrale, la macula. Le cause di queste malattie sono diverse, ma tra queste una delle più comuni è l’avanzamento dell’età, che può innescare la cosiddetta Maculopatia Degenerativa Senile. Nella sua versione essudativa, la maculopatia senile è trattabile con successo grazie alle iniezioni intravitreali. Cogliamo dunque l’occasione per rispondere ad alcune domande comuni sulle iniezioni intravitreali per maculopatia.
In cosa consistono le iniezioni intravitreali per maculopatia?
Le iniezioni intravitreali per maculopatia sono piccole punturine eseguite direttamente nel corpo vitreo dell’occhio del paziente. Il farmaco iniettato contiene una particolare proteina, chiamata Anti-VEGF. Il suo obiettivo è contrastare lo sviluppo, all’interno delle strutture oculari, della proteina VEGF, responsabile della produzione di neovasi a livello sottoretinico e, di conseguenza, dell’avanzare della Degenerazione Maculare Senile di tipo essudativo.
Quante iniezioni servono per ottenere un miglioramento della patologia?
Il numero di iniezioni intravitreali alle quali è necessario sottoporsi può essere variabile: solitamente si parte da un minimo di 3 iniezioni ravvicinate nel primo periodo di trattamento, per poi giungere, nell’arco del primo anno, ad un totale di circa 7 iniezioni totali. L’esito delle visite specialistiche di controllo e delle OCT eseguite darà la misura del buon andamento della terapia e consentirà di pianificare il miglior piano terapeutico.
Le iniezioni intravitreali per maculopatia sono dolorose?
Nonostante l’idea di subire una iniezione a livello oculare possa incutere un po’ di timore, le iniezioni intravitreali non sono dolorose. L’iniezione è velocissima e si esegue con aghi sottilissimi previa anestesia topica, effettuate con poche gocce di uno speciale collirio anestetico: durante il trattamento, l’occhio viene mantenuto aperto attraverso uno speciale strumento comunemente usato nel corso di tutti gli interventi di chirurgia oftalmica. Non vi è pericolo di sentire dolore, dunque, né di muovere o chiudere l’occhio.
Le iniezioni intravitreali sono sicure?
Certamente. Presso le cliniche Neovision, le iniezioni sono eseguite in ambienti sicuri e totalmente sterili, da medici altamente preparati e dotati di grande esperienza.
Quali sono i vantaggi di usufruire delle iniezioni intravitreali per maculopatia in Neovision?
Sottoporsi alle iniezioni intravitreali in Neovision consente di:
poter accedere ad un trattamento affidabile e di alto profilo, eseguito da medici oculisti di grande e comprovata esperienza;
non dover accedere ad alcuna lista d’attesa;
poter usufruire di un finanziamento al 100% del proprio trattamento.
Le iniezione intravitreali sono l’unico trattamento per contrastare la progressione delle patologie retiniche. Si tratta di iniezioni che impiegano i farmaci anti-VEGF, indispensabili per il trattamento di queste patologie. Con i suoi specialisti, Neovision è in grado di fornire questa fondamentale prestazione medica. Il tutto senza liste d’attesa ed in regime di massima sicurezza e professionalità.
Iniezioni intravitreali a Milano
Le iniezioni intravitreali a Milano sono praticate anche dagli specialisti di Neovision e rappresentano un’efficace arma volta a contrastare importanti patologie retiniche.
Degenerazione maculare senile, occlusioni vascolari retiniche, retinopatia diabetica, maculopatia diabetica o glaucoma neovascolare. Queste malattie causano infiammazione producendo proteine che stimolano la formazione di neovasi.
Si tratta di patologie che, se non trattate per tempo, possono anche portare alla cecità. Per questo è fondamentale intervenire tempestivamente. Per contrastare la progressione della patologia, vengono impiegati appositi farmaci detti anti-VEGF (Vascular Endothelial Growth Factor).
Le iniezioni intravitreali vengono effettuate con piccole punture nel corpo vitreo dell’occhio. Si tratta di una procedura semplice, indolore e sicura. Viene effettuata con poche gocce di collirio anestetico e aghi molto piccoli, in un ambiente sterile.
In particolare, infatti, questa terapia è l’unico trattamento terapeutico disponibile per fermare la progressione di queste malattie.
Generalmente, le iniezioni si eseguono mensilmente per tre mesi consecutivi. Al termine si effettuano scrupolosi controlli con OCT (Optical Coherence Tomography) e un adeguato check visivo. Quindi, il medico stabilisce se il trattamento ha avuto successo. Se dovesse risultare necessario, il medico indirizzerà il paziente verso una riprogrammazione di ulteriori sedute di iniezioni.
Durante il primo anno di trattamento, in genere, si eseguono circa 6 o 7 iniezioni a cadenza mensile. Normalmente questa terapia contribuisce ad ottenere buoni benefici sulla capacità visiva.
Ugualmente, l’importanza di effettuare una terapia di contrasto efficace e tempestiva per queste malattie è evidente. Un ritardo nelle cure, infatti, rischia di comportare seri danni alla capacità visiva con ricadute importanti sulla vita quotidiana delle persone.
Particolarmente importanti, per molte persone le iniezioni intravitreali rappresentano l’unica cura possibile.
Quanto costano le iniezioni intravitreali?
Il prezzo delle iniezioni intravitreali, in Neovision, è a partire da 1.200€, a seconda del farmaco utilizzato. Un prezzo che vogliamo mantenere contenuto, per poter permettere al maggior numero di persone possibile di curarsi nel migliore dei modi.
Trasparenza è, inoltre, una delle parole che prediligiamo. Per questo citiamo i farmaci che utilizziamo per la cura di queste patologie:
Lucentis (Novartis Farma SpA)
Eyelea (Bayer SpA)
Ozurdex (Allergan SpA)
Iniezioni intravitreali: sono finanziabili?
Anche le iniezioni intravitreali di farmaci anti VEGF, infatti, in Neovision sono finanziabili al 100%.
Senza liste d’attesa e soprattutto in un ambiente altamente specializzato, studiato e progettato per garantire la massima affidabilità dei trattamenti, la sicurezza e la tranquillità del paziente.
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La degenerazione maculare senile è la prima causa di cecità ed ipovisione del mondo occidentale ed è una delle patologie più gravi che possono interessare la vista. In Italia si stima che ne siano affette oltre un milione di persone al di sopra dei 65 anni: di queste, circa 300 mila nella forma più acuta. E’ una patologia tipica dell’età, ma ciò non significa che tutti i soggetti anziani vi vadano incontro. Approfondiamo in questa sede quindi la maculopatia, le cure oggi disponibili e soprattutto le buone abitudini da mettere in atto per prevenirla. Perché la maculopatia si può prevenire. Vediamo come.
Quali sono le cause della degenerazione maculare senile?
Come il nome stesso ci suggerisce, la degenerazione maculare senile è causata da un progressivo deterioramento della macula, la porzione centrale della retina. Qui si trovano coni e bastoncelli, fotorecettori indispensabili al buon andamento della funzione visiva. Quando questi fotorecettori subiscono un danno, la visione centrale diviene mano a mano più imprecisa e confusa. Il deterioramento dei fotorecettori è dovuto principalmente alla produzione di radicali liberi ed all’invecchiamento cellulare della retina. In generale, possiamo affermare che la cause della maculopatia siano sia di indole genetica che ambientale.
Come si diagnostica la degenerazione maculare senile?
Un esame diagnostico molto affidabile per la diagnosi della degenerazione maculare senile è l’OCT – Tomografia Ottica Computerizzata. Si tratta di un esame indolore – non invasivo – e di breve durata, eseguito con l’ausilio di una tecnologia d’avanguardia. Grazie ad un apposito macchinario, è possibile eseguire delle scansioni della retina “mappandone” la struttura, così da identificare in tempo reale eventuali anomalie. Chi ha una visione centrale confusa dovrebbe prenotare una visita oculistica specialistica e riferire i sintomi al medico, nonché sottoporsi ad una OCT e ad altri esami specialistici.
La maculopatia si può presentare nella variante essudativa oppure in quella atrofica. Per quanto riguarda la variante essudativa della maculopatia, le terapie sono piuttosto efficaci. Tra le opzioni oggi disponibili segnaliamo le iniezioni intravitreali a base di un farmaco anti-VEGF, una speciale proteina capace di contrastare l’avanzamento della patologia. Per quanto riguarda invece la variante atrofica della maculopatia, le cure sono ancora oggetto di studio, e non esiste ad oggi terapia risolutiva. Per la prevenzione della maculopatia, un aiuto può venire però dalle buone abitudini.
5 buone abitudini per contrastare la degenerazione maculare senile
1 – Curare attentamente la propria dieta
La prevenzione inizia a tavola. Poiché la degenerazione maculare senile, tanto nella forma secca quanto nella forma umida, è causata dall’invecchiamento cellulare e dallo stress ossidativo dei tessuti che compongono la retina. E’ fondamentale introdurre nella propria dieta una buona dose di alimenti antiossidanti su base quotidiana. Questi alimenti sono in grado di favorire la buona ossigenazione dei tessuti, ritardandone l’invecchiamento.
Tra questi citiamo:
l’olio extravergine di oliva (polifenoli);
le verdure a foglia (luteina e zeaxantina);
la frutta secca (zinco);
i pomodori (licopene);
le carote (zeaxantina).
Oltre agli antiossidanti, la scienza conferma che a tavola non devono mancare uova (2-4 la settimana) e naturalmente tanta acqua, che aiuta a mantenere i tessuti sani, ben idratati e giovani. Infine, non dimentichiamo che è fondamentale ricordare cosa mangiare ma anche quanto mangiare. La scienza conferma che l’obesità è un fattore di rischio della degenerazione maculare senile.
2 – Prendersi cura dell’intestino
Il nostro intestino è “popolato” da un gran numero di preziosi microorganismi che ne garantiscono il buon funzionamento. Quando il numero di questi microorganismi diminuisce, si innesca un processo di disbiosi intestinale. Una ricerca scientifica ha evidenziato la possibile correlazione tra questa condizione di impoverimento intestinale e la predisposizione ad ammalarsi di degenerazione maculare senile di tipo secco. Largo dunque a probiotici e prebiotici nella propria dieta. Vanno bene sia i prodotti da banco che si acquistano in farmacia, sia i prodotti naturali, come per esempio yogurt e kefir.
3 – Praticare sport
Praticare sport fa bene in quanto aiuta a mantenere i tessuti e gli organi ben ossigenati e ad eliminare le tossine in eccesso tramite la sudorazione. Se non vi sentite particolarmente atletici, non è necessario iscrivervi in palestra. Una camminata veloce di poco più di un’ora due o tre volte la settimana è più che sufficiente. Un regalo per la vostra salute e per la vostra linea.
4 – Occhiali da sole? Sì grazie!
I raggi ultravioletti sono pericolosi per la salute oculare in virtù della loro temperatura e della loro lunghezza d’onda. Essi riescono a penetrare in profondità all’interno del nostro occhio, danneggiando appunto la retina e la macula. Una buona abitudine è indossare gli occhiali da sole tutto l’anno, per proteggere gli occhi dagli eventuali danni dei raggi ultravioletti, che ricordiamo sono presenti nell’atmosfera terrestre anche quando il cielo è coperto e durante la stagione fredda. Attenzione anche all’effetto riverbero in prossimità di specchi d’acqua o sulla neve.
5 – Fumo e alcool? No grazie!
Alcool e fumo non esercitano un’azione positiva sul nostro organismo, incluso il nostro apparato visivo. La loro azione è radicalizzante e favorisce l’invecchiamento cellulare. Evitare dunque di abusarne è la scelta migliore per stare il più possibile alla larga da tutte quelle patologie tipicamente connesse all’invecchiamento cellulare, inclusa la degenerazione maculare senile.
Maculopatia: l’arma migliore è la prevenzione
Le raccomandazioni sopra citate rappresentano un’ottima arma per prevenire ove possibile l’insorgenza della patologia. A queste, si aggiungono le innumerevoli occasioni di informazione, sensibilizzazione e screening che spesso ci vengono offerte nel corso dell’anno. Tra queste, la Campagna Nazionale di Prevenzione e Diagnosi della Maculopatia Senile.
Dal 23 gennaio fino al 28 febbraio, in occasione della Campagna Nazionale di Prevenzione e Diagnosi della Maculopatia Senile – alla quale aderiscono anche le Cliniche Oculistiche Neovision – è possibile prenotare uno screening gratuito della maculopatia presso 26 centri d’eccellenza dislocati su tutto il territorio nazionale. Se hai 50 anni o più e non hai mai avuto una diagnosi di maculopatia, non perdere questa grande occasione di volerti bene: prenota oggi stesso sul sito ufficiale dell’iniziativa. Ti aspettiamo!
Operarsi di cataratta? In questo post parleremo di:
Come cambiano i nostri occhi con l’età
Cataratta: quando operare
Quando operare il secondo occhio di cataratta
Quanto dura un intervento di cataratta
Cataratta troppo matura
Il passare del tempo ha effetti su tutte le cellule del nostro corpo e i nostri occhi non sono immuni da questo processo. Il più noto è sicuramente la cataratta, tanto che in molti si chiedono, proprio in tema di cataratta Quando operare? La risposta, negli anni, e con l’avvento delle nuove tecnologie è cambiata. Se una volta l’oculista suggeriva di aspettare che la cataratta fosse matura, per le tecniche operatorie di vecchio stampo, oggi non è più così. Operarsi di cataratta ha cambiato volto e spesso la risposta è che sia meglio farlo il prima possibile. Di seguito spieghiamo i motivi.
Cataratta quando operare
Come cambiano i nostri occhi con l’avanzare dell’età
Presbiopia: il primo segnale di invecchiamento degli occhi. Il primo segnale dell’avanzare dell’età a livello oculare si sperimenta spesso a partire dai 40 anni circa, quando la visione da vicino – anche di chi ha sempre avuto una capacità visiva ottimale – comincia a farsi difficoltosa. La presbiopia Non è un vero e proprio difetto visivo, ma di un difetto di accomodazione del cristallino: la lente naturale presente nei nostri occhi comincia a perdere flessibilità e la messa a fuoco non è più facile come prima.
Patologie oculari
L’avanzare dell’età predispone i nostri occhi ad alcune fra le patologie più comuni, tra cui il glaucoma, la maculopatia senile e naturalmente la cataratta.
Glaucoma: una patologia silenziosa, che esordisce spesso in età matura. Si caratterizza per un aumento della pressione intraoculare che, nelle sue fasi più avanzate, danneggia il nervo ottico fino a compromettere la capacità visiva. Il suo trattamento include diverse soluzioni: dalla terapia farmacologica, alla laserterapia, fino alle procedure chirurgiche.
Maculopatia senile: n progressivo deterioramento della macula, la zona centrale della retina, fino ad una compromissione irreversibile della visione centrale. Le terapie sono differenti a seconda del tipo di maculopatia, e possono includere terapie farmacologiche, iniezioni intravitreali e, in alcuni casi, il laser.
Cataratta: strettamente connessa all’avanzare dell’età. E’ causata dall’invecchiamento del cristallino che perde flessibilità e subisce un processo di opacizzazione. Come se un velo opaco si posasse sugli occhi. Operarsi di cataratta è l’unica terapia esistente: consiste nella rimozione del cristallino opaco e la sua sostituzione con una lente intraoculare artificiale. Vediamo ora, una volta appurato di soffrire di cataratta quando operare!
Cataratta quando operare
Una volta appurato di soffrire di cataratta, quando operare?
La risposta a questa domanda, oggi, è una sola: appena possibile. E questo per una lunga serie di ragioni:
Maggiore semplicità di esecuzione dell’intervento. Con benefici per il medico, ma soprattutto per il paziente, che affronta un intervento veloce e semplice.
Sicurezza: una buona capacità visiva, riduce fortemente il rischio di cadute e incidenti domestici.
Mantenimento del proprio stile di vita e abitudini. Intervenendo tempestivamente, si evita che la riduzione della capacità visiva interferisca con la vita quotidiana.
Benessere psicofisico: il mantenimento di una buona visione, aiuta le persone a prevenire il decadimento cognitivo e tutela il benessere psicofisico delle persone, preservandone anche l’autonomia e l’autostima.
Dura per sempre: la durata del cristallino artificiale, infatti, è infinita.
Grazie all’intervento di cataratta, è possibile affrontare l’età matura con occhi sani, un’alta definizione delle immagini, dei colori e dei contorni. Operarsi di cataratta per tempo si traduce in un benessere visivo che è anche benessere psicologico, senso di autonomia e possibilità di vivere una vita attiva, indipendente e dinamica.
Cataratta quando operare il secondo occhio
Cataratta: quando operare il secondo occhio
Un’altra delle domande tipiche, una volta che si parla di tempistiche è anche quella relativa a quando operare il secondo occhio di cataratta.
Molti pensano che per operare di cataratta il secondo occhio sia necessario aspettare non meno di un mese. Questo, però, non è corretto. Per operare il secondo occhio di cataratta, infatti, non è necessario attendere così a lungo. Il secondo occhio, infatti, volendo può essere operato anche il giorno successivo al primo. Il secondo intervento, infatti, non dipende dal tempo impiegato per la terapia post-operatoria del primo. In genere si aspetta una settimana dal primo occhio, per fare in modo che il paziente abbia recuperato bene la visione e sia in grado, anche autonomamente, di prendersi cura di sé.
Operarsi di cataratta | Quanto dura un intervento di cataratta?
Quanto dura un intervento di cataratta?
La durata dell’intervento di catarattaè normalmente molto breve. Un’operazione di cataratta dura, con l’impianto di un cristallino artificiale, in tutto tra i 15 ed i 20 minuti. Nella stragrande maggioranza dei casi, inoltre, la degenza in struttura non è necessaria. Oltre alla durata dell’intervento di cataratta in sé, è opportuno, però, calcolare una permanenza totale in struttura di circa 2/3 ore.
Cataratta quando operare
Cataratta troppo matura
Un tempo si diceva che per operare la cataratta fosse necessario aspettare che la cataratta fosse matura. Questo perché molti anni fa non si disponeva degli strumenti e delle tecnologie moderne. Pertanto per poter estrarre il cristallino era necessario avere una cataratta matura. Questo però implicava anche importanti cali della visione nei pazienti con notevoli disagi nella vita quotidiana. Oggi, avere una cataratta matura non solo non è più necessario, ma non è nemmeno indicato. Scopri il perché direttamente dalla voce dell’oculista, Dott. Maurizio Digiuni, in un Webinar dedicato al tema della Cataratta: Vai alla risposta dell’oculista sulla cataratta matura
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La degenerazione maculare legata all’età (DMLE) è una patologia oculare tipica dell’età avanzata. Si può presentare in due varianti: umida (o neovascolare) e secca (o atrofica). Se per la forma umida possono rivelarsi efficaci le iniezioni intraoculari di farmaci anti-VEGF, per quella secca è diverso. Ad oggi, infatti, non esiste una terapia in grado di arrestare o far regredire in modo efficace la patologia. Un aiuto, tuttavia, può arrivare dalla dieta. Una ricerca scientifica ha infatti messo in correlazione la salute intestinale e la degenerazione maculare senile.
La degenerazione maculare senile di tipo secco
La degenerazione maculare senile di tipo secco è una patologia che interessa la macula, cioè la porzione centrale della nostra retina. La macula è fittamente punteggiata di fotorecettori, piccolissime cellule che convogliano l’informazione luminosa al nervo ottico. Quelli situati in questa delicatissima parte della retina sono molto importanti, in quanto deputati all’interpretazione dei colori.
Nella degenerazione maculare senile, si verifica un progressivo ed irreversibile deterioramento dei fotorecettori della macula. Questo deterioramento avviene in età matura e avanzata, generalmente dai 55 anni in poi, ed è irreversibile. Nella sua forma secca, la degenerazione maculare senile si presenta con accumuli di materiale lipidico chiamati drusen, che lesionano i tessuti e sono molto difficili da riassorbire.
Come si cura la degenerazione maculare senile secca
Sfortunatamente, al contrario di quanto accade per la forma essudativa della patologia, le terapie che sono state messe punto fino ad oggi per il trattamento della maculopatia senile secca non sono del tutto efficaci. La scienza però ci viene incontro con un consiglio prezioso: controllare attentamente la propria alimentazione è un’ottima forma di prevenzione verso questa variante della patologia. Insomma, ci sarebbe un legame tra salute intestinale e degenerazione maculare senile di tipo secco.
Ruolo del microbiota intestinale nella prevenzione della degenerazione maculare di tipo secco
Quante volte vi è capitato di seguire una terapia antibiotica o di avere una forte influenza, e di aiutare il vostro intestino assumendo dei fermenti lattici? Quante volte avete sentito dire che l’intestino è il nostro secondo cervello? Oggi la scienza ci fornisce una spiegazione che va ben al di là dei luoghi comuni, e che dimostra l’esistenza di un legame tra salute intestinale e degenerazione maculare senile.
In particolare, gli studiosi hanno preso in esame lo stato di salute del microbiota intestinale, ovvero l’insieme di microorganismi che popolano il nostro intestino. Quando ci si trova in una condizione di disbiosi intestinale, cioè quando l’intestino è particolarmente povero di microorganismi, si corre maggiormente il rischio di favorire l’insorgenza e la progressione della degenerazione maculare di tipo secco. Al contrario, un microbiota intestinale ricco e sano aiuta a ridurre il rischio di contrarre o di veder progredire la patologia.
Per aiutare l’intestino ad essere in salute e favorire il benessere del microbiota, gli scienziati hanno suggerito che si faccia largo uso di prebiotici e di probiotici, oltre che di alimenti dal forte potere antiossidante, di zinco e di carotenoidi.
Prebiotici e probiotici perché…
Con l’avanzare dell’età, la flora intestinale invecchia con noi, andando a deteriorarsi dal punto di vista della varietà e del numero dei microorganismi. Ecco perché si rischia di andare incontro a patologie tipiche dell’età avanzata.
Alimenti antiossidanti perché…
Alla base dell’insorgenza di molte patologie legate all’età ci sono l’invecchiamento cellulare e la scarsa ossigenazione dei tessuti. Nel caso della Degenerazione maculare senile, ad esempio, la scarsa ossigenazione dei tessuti, con particolare riferimento a quella porzione di retina chiamata epitelio pigmentato, può rivelarsi determinante nell’esordio della patologia.
Zinco perché…
Una ricerca scientifica ha dimostrato che assumere almeno 80 mg di zinco al giorno (oltre ad altri elementi antiossidanti), aiuta a contrastare la progressione della degenerazione maculare senile.
I carotenoidi sono elementi preziosi per la salute oculare. Tra essi citiamo la luteina e la zeaxantina, che riescono a “nutrire” la retina, aiutandola a mantenersi sana e favorendone di conseguenza il buon funzionamento fino in tarda età. Il termine carotenoidi vi farà sicuramente pensare alle carote, giustamente. Ma vi incuriosirà sapere che la maggior fonte di carotenoidi di cui disponiamo sono le verdure a foglia verde ed le crucifere.
Il concetto di prevenzione in ambito sanitario è quanto mai fondamentale ed è legato a doppio filo a quello della sensibilizzazione della popolazione verso l’esistenza di alcune patologie, delle loro caratteristiche e delle loro potenziali ripercussioni sullo stato di salute dell’individuo. Un discorso che si applica senza distinzione a tutte le branche della medicina, inclusa naturalmente anche l’oftalmologia.
Prevenzione in ambito oculare: quando è utile?
Per quanto riguarda la salute oculare conviene tener presente che vi sono alcune patologie comuni e ricorrenti su cui la popolazione spesso non è sufficientemente informata. Non a caso, durante l’anno è possibile prender parte a campagne mirate di sensibilizzazione verso di esse. Eventi che prendono le mosse ora da iniziative di indole pubblica, altre volte di indole privata, ma tutte con l’obiettivo di diffondere capillarmente l’informazione. Tra le patologie per cui è fondamentale fare prevenzione citiamo la cataratta senile, il glaucoma, il cheratocono, e la degenerazione maculare senile.
Cosa sono cataratta senile, glaucoma, cheratocono, e degenerazione maculare senile?
Cataratta senile, glaucoma, cheratocono e degenerazione maculare senile sono patologie oculari che tutti, chi più chi meno, abbiamo sentito nominare almeno una volta. Davvero pochi, però, sanno chiaramente di che cosa si tratta, quali siano i loro sintomi, le loro caratteristiche, la loro incidenza e come fare per cercare di prevenirle. Se cataratta e maculopatia senile sono tipiche dell’età avanzata, non si può dire lo stesso di glaucoma e cheratocono. Fare prevenzione significa dunque informarsi sulle caratteristiche delle singole patologie e sottoporsi a periodici controlli anche in assenza di particolari sintomi.
Più in generale, perché fare prevenzione è così importante?
Il concetto di prevenzione in ambito sociale
Obiettivo: salvaguardare la salute della collettività
Le politiche sanitarie messe in atto dal secondo Dopoguerra in poi sono state pensate con l’obiettivo di salvaguardare la salute della collettività. Accesso universale alle cure sanitarie, diffusione capillare dei vaccini, campagne di sensibilizzazione e di informazione, sviluppo ed applicazione di nuove tecnologie, investimento nella ricerca e nelle terapie sperimentali sono stati gli strumenti al servizio di questo ambizioso ed importante obiettivo.
Il concetto di prevenzione in ambito individuale
Obiettivo: diffondere la cultura della salute
Perché una collettività sia sana è fondamentale che tutti gli individui che la compongono godano di buona salute. Un risultato che non si ottiene solamente tramite l’accesso alle cure sanitarie, ma anche attraverso la diffusione di una vera e propria cultura della salute. Ciò significa che tutti dovrebbero poter accedere anche all’informazione quantomeno sulle patologie maggiormente diffuse o a maggior tasso di mortalità, come le patologie cardiovascolari, le patologie respiratorie, il diabete, o i tumori. E non solo: all’esigenza di diffondere la conoscenza circa le maggiori patologie, si abbina anche quella di sensibilizzare verso l’importanza di avere uno stile di vita sano ed equilibrato.
Avere uno stile di vita sano è il primo passo per fare prevenzione
Uno stile di vita sano è davvero il primo passo verso una prevenzione concreta e consapevole. Limitare l’uso di alcol e tabacco, praticare attività fisica, avere una dieta sana, ben bilanciata, a base di prodotti di stagione e bere molta acqua sembrano consigli banali, ma rappresentano davvero le fondamenta del benessere.
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I benefici dello sport praticato con costanza riguardano tutto l’ organismo, inclusi i nostri occhi. Le evidenze scientifiche a tal proposito abbondano, e noi stessi siamo i primi a renderci conto di quanto ci sentiamo meglio quando ci adoperiamo per mantenerci in forma.
Benefici dello sport per l’intero organismo
L’esercizio fisico praticato con regolarità apporta innumerevoli benefici al nostro corpo ed al nostro spirito. Non tutti sanno che lo sport è anche un’eccellente forma di prevenzione. Fare prevenzione è fondamentale non solo per evitare l’insorgere di problemi di salute, ma anche perché una collettività sana è sinonimo di minori costi sociali. Insomma, i benefici dello sport si apprezzano sia a livello individuale, che collettivo. L’attività sportiva, poiché favorisce l’ossigenazione dei tessuti ed il buon andamento del metabolismo, è un’ottima alleata contro diverse patologie non trasmissibili: tra queste, le patologie cardiache ed il diabete mellito di tipo 2. Alcuni studi, inoltre, hanno dimostrato che uno stile di vita sano e un po’ di attività fisica ogni settimana riducono il rischio di tumori.
Che praticare sport tutti i giorni faccia bene alla linea ed aiuti a prevenire l’insorgenza di patologie cardiache oppure del diabete di tipo 2 potrebbe forse essere intuitivo. Non è intuitivo invece, che faccia bene anche alla nostra salute oculare. Diverse ricerche scientifiche hanno dimostrato che praticare un po’ di attività aerobica con costanza aiuta a prevenire anche alcune patologie oculari. Tra queste il glaucoma e la maculopatia, due patologie che a lungo andare possono rivelarsi molto insidiose per la nostra salute visiva. Specie se trascurate.
Praticare sport per prevenire il diabete fa bene anche alla vista
Praticare sport, come anticipato, aiuta anche a prevenire l’insorgenza del diabete di tipo 2. Non dimentichiamo che il diabete è una malattia sistemica che può avere ripercussioni anche sull’apparato visivo, innescando patologie come la retinopatia e la maculopatia diabetiche.
Correre aiuta a prevenire il glaucoma e la maculopatia
Continuando a parlare dei benefici dello sport per la salute oculare, diversi studi hanno segnalato l’importanza della corsa nella prevenzione del glaucoma e della maculopatia. Per quanto riguarda il glaucoma, la corsa ha la capacità di abbassare la pressione intraoculare responsabile dell’insorgenza della patologia.
La corsa è anche un’ottima alleata contro la degenerazione retinica e contro tutte le patologie ad essa connesse. Pensiamo, in primis, alla degenerazione maculare senile, una patologia tipica dell’età avanzata che colpisce la macula, la porzione centrale della retina, e che compromette seriamente la visione centrale.
Esistono degli sport che non fanno bene alla salute oculare?
Vi sono alcune attività sportive che non favoriscono il benessere dell’apparato visivo e che anzi rischiano di esporre i nostri occhi a spiacevoli traumi. Ci riferiamo a sport che implicano sforzi eccessivi, compressioni e decompressioni repentine, oppure accelerazioni e decelerazioni repentine. Tra questi possiamo citare, a titolo di esempio, il pugilato o il paracadutismo, ma ve ne sono anche molti altri. E’ anche vero, tuttavia, che se praticati con intelligenza, seguiti da un istruttore esperto e con le giuste precauzioni, questi sport possono regalare grandi emozioni a chi li pratica, dunque non vi è motivo per evitarli.
https://i0.wp.com/www.neovision.eu/wp-content/uploads/2019/07/benefici-dello-sport-2-.jpeg?fit=1125%2C750&ssl=17501125Ilaria Screminhttps://www.neovision.eu/wp-content/uploads/2016/07/logo340x156.pngIlaria Scremin2019-07-26 09:25:072021-02-15 09:25:05I benefici dello sport per la vista
La macula è una parte importantissima della retina, ed ha il ruolo di decodificare i segnali luminosi e permettere una visione centrale ben definita. La degenerazione maculare senile, come ci suggerisce il nome stesso, è una patologia che colpisce la macula molto spesso in età avanzata. Nella degenerazione maculare senile, i fotorecettori presenti sulla macula subiscono un danno irreversibile dovuto all’invecchiamento cellulare, e la visione centrale si fa mano a mano meno nitida e precisa. Se trascurata, porta ad un progressivo peggioramento della visione centrale, che ne risulta gravemente compromessa. Esiste qualche consiglio per ritardare la comparsa e la progressione di questa patologia legata a doppio filo all’avanzare dell’età? Forse sì. Vediamo dunque 5 raccomandazioni per prevenire o quantomeno ritardare l’insorgenza della degenerazione maculare senile.
1 – Bye bye sigaretta
Il fumo di sigaretta esercita una lunga serie di effetti dannosi sull’apparato respiratorio ma anche su quello cardiovascolare, predisponendo a diverse patologie anche particolarmente gravi. E non solo: anche l’occhio risente negativamente del fumo di sigaretta, che è un fattore di rischio di patologie come la degenerazione maculare senile e la cataratta.
2 – Occhiali da sole, sempre
I raggi ultravioletti rappresentano una minaccia da non sottovalutare per il nostro apparato visivo. Poiché essi sono freddi ed invisibili, quasi sempre non ci rendiamo conto di esserne notevolmente esposti. E non solo: la loro lunghezza d’onda fa sì che essi penetrino in profondità nel nostro occhio, andando a colpire e danneggiare proprio la macula. La soluzione è indossare un buon paio di occhiali da sole tutto l’anno, anche perché i raggi ultravioletti penetrano nell’atmosfera anche attraverso le nuvole ed in condizioni di poca irradiazione solare. Inoltre, al mare o sulla neve, l’effetto dato dal riverbero ne amplifica la dannosità potenziale.
3 – La prevenzione inizia a tavola
La dieta mediterranea è e rimane uno dei pilastri dello star bene sotto molti punti di vista. Qualunque medico decidiate di interpellare intorno a questo argomento, ve lo potrà confermare. La dieta mediterranea è la scelta migliore anche per preservare la propria salute oculare: vi consentirà di stare il più possibile alla larga dalle tipiche patologie oculari connesse all’invecchiamento cellulare ed allo stress ossidativo, come per esempio la degenerazione maculare senile e la cataratta.
Per ciò che concerne gli alimenti che vi consigliamo di introdurre nella vostra dieta settimanale per favorire una buona ossigenazione dei tessuti, citiamo:
le verdure a foglia verde, ricche di luteina, importante antiossidante che apporta un grande beneficio proprio alla retina ed alla macula;
le uova: perchè ricche di vitamina A, una sostanza preziosissima per la sua azione protettiva ed antitumorale nei confronti della retina;
le lenticchie: ottime per il loro notevole apporto di selenio;
olio extravergine di oliva, il capisaldo della dieta mediterranea, perchè ricco di polifenoli;
vino rosso (mezzo bicchiere a pasto), per la presenza di un antiossidante chiamato resveratrolo;
pesce azzurro: ricco di Omega3, indispensabili per il buon andamento della funzione oculare, che si mantiene efficiente e “giovane”.
Da evitare:
consigliamo di evitare cibi ipercalorici, grassi saturi ed abuso di fritture.
4 – Alcolici con estrema moderazione
L’alcool è uno dei grandi nemici della giovinezza e della salute cellulare. I forti bevitori dovrebbero sapere che l’alcol compromette la buona ossigenazione cellulare ed ha un’azione radicalizzante. Un fattore che predispone all’insorgenza di alcune patologie tipicamente connesse all’invecchiamento delle cellule, proprio come la degenerazione maculare senile. Lo conferma anche uno studio condotto dall’Università di Melbourne e pubblicato sull’American Journal of Ophtalmology.
L’obesità è uno dei fattori di rischio della degenerazione maculare senile. E’ fondamentale, dunque, tenere d’occhio insieme all’alimentazione, anche la bilancia. E se possibile praticare un po’ di sport aerobico (anche una camminata veloce due o tre volte la settimana), che favorisce il mantenimento della linea e la buona ossigenazione dell’intero organismo.
https://i0.wp.com/www.neovision.eu/wp-content/uploads/2019/04/5-consigli-contro-DMLE-yoast-.jpg?fit=1125%2C588&ssl=15881125Ilaria Screminhttps://www.neovision.eu/wp-content/uploads/2016/07/logo340x156.pngIlaria Scremin2019-04-24 13:02:572021-02-12 11:51:52Degenerazione maculare senile: 5 consigli per tentare di prevenirla
E’ oramai risaputo che l’olio extravergine di oliva è un vero e proprio toccasana per l’intero organismo. Se assunto quotidianamente, l’olio EVO favorisce il benessere ed il buon funzionamento di diversi organi, apparati e tessuti. Grazie ai preziosi elementi in esso contenuti, infatti, i tessuti si mantengono ben ossigenati e perfettamente efficienti. Questo effetto positivo si ripercuote anche sulla salute oculare. Vediamo in che modo.
Che cos’è l’olio di oliva
L’olio extravergine di oliva è il prodotto della spremitura dei frutti dell’olivo, cioè le olive. Per essere extravergine, deve avere un’acidità bassa, al di sotto dello 0,8%. L’acidità è un parametro puramente chimico: se all’assaggio un olio può sembrare “acido”, questo non significa che sia extravergine, a meno che non sia indicato sull’etichetta della bottiglia. La legislazione sull’olio di oliva è piuttosto rigida e non riguarda solamente l’acidità, ma anche il colore, l’odore e la consistenza. Leggere attentamente le etichette delle bottiglie ed informarsi sul tema può essere particolarmente vantaggioso in termini di salute e benessere.
L’olio EVO: il vero protagonista della Dieta Mediterranea
L’olio extravergine di oliva, a differenza dell’olio di oliva, è particolarmente ricco di alcune sostanze nutritive preziose per il benessere del nostro organismo. Non a caso, le popolazioni che vivono nel bacino del Mediterraneo e che fanno uso quotidiano di quest’olio nella propria alimentazione mostrano percentuali complessivamente minori di patologie di tipo cardiovascolare rispetto alle popolazioni che fanno uso di grassi saturi. La dieta mediterranea, di cui l’olio extravergine di oliva è l’ingrediente principe, è ampiamente raccomandata da medici ed esperti di nutrizione in tutto il mondo. La stessa Food and Drug Administration americana ne raccomanda l’uso, inserendolo tra i prodotti salutari che dovrebbero figurare nella dieta quotidiana. (Fonte: OliveOilTimes.com)
Quali sono i principi attivi dell’olio extravergine di oliva?
L’olio extravergine di olive contiene:
acido oleico;
acido linoleico;
acido paltitico;
acido stearico;
polifenoli;
omega 3;
omega 6;
vitamina A;
vitamina E;
vitamina D;
tocoferoli;
carotenoidi.
I benefici di questi “ingredienti” preziosi sono:
protezione del sistema cardiovascolare (“pulizia” delle arterie, protezione dalle patologie cardiache, controllo dei livelli di colesterolo e della pressione sanguigna);
protezione contro lo stress ossidativo e l’invecchiamento cellulare;
effetto emolliente dell’epidermide;
effetto disintossicante del fegato;
effetto protettivo dell’apparato digerente e dello stomaco (controllo della produzione dei succhi gastici).
Perchè l’olio extravergine di oliva fa bene anche agli occhi?
Tutti i componenti contenuti naturalmente nell’olio extravergine di oliva sono particolarmente preziosi per la salute non solo del nostro organismo, ma anche del nostro apparato visivo. Alcune ricerche scientifiche hanno provato che chi consuma abitualmente olio extravergine di oliva gode di un effetto protettivo nei confronti di alcune patologie oculari tipicamente connesse all’invecchiamento cellulare ed allo stress ossidativo. Ci riferiamo alla cataratta ed alla degenerazione maculare senile. Ancora una volta la natura può venirci in soccorso aiutandoci a prevenire o a ritardare l’insorgenza di due patologie oculari tipiche dell’età avanzata che, se trascurate, possono anche condurre a gravi stati di ipovisione. (Fonte: Ncbi. nlm.nih.org e Ncbi.nlm.nih.org)
https://i0.wp.com/www.neovision.eu/wp-content/uploads/2019/04/benefici-olio-oliva-salute-oculare-.jpg?fit=1600%2C1066&ssl=110661600Ilaria Screminhttps://www.neovision.eu/wp-content/uploads/2016/07/logo340x156.pngIlaria Scremin2019-04-02 11:05:562021-02-12 13:07:28Olio di oliva: benefici per la vista
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