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Spray al peperoncino: effetti sugli occhi | Nelle ultime settimane si è sentito spesso parlare di spray al peperoncino, un dispositivo di autodifesa che si può facilmente acquistare sia online che presso negozi fisici e che si può tenere comodamente in tasca ed usare all’occorrenza per allontanare eventuali aggressori. Tuttavia non è infrequente che, soprattutto tra i più giovani, si faccia un uso sbagliato dello spray al peperoncino. Cosa fare se la sostanza urticante contenuta nello spray entra in contatto con gli occhi?

Ecco qualche consiglio utile per rimuovere lo spray al peperoncino dagli occhi ed alleviare i sintomi di irritazione.

Ricordiamo, tuttavia, che prima di prendere qualunque iniziativa, è sempre bene consultare l’oculista oppure recarsi presso il pronto soccorso più vicino.

Spray al peperoncino: effetti e cose da fare

1 – Lenti a contatto

Se nel momento in cui entrate in contatto con lo spray al peperoncino state indossando le lenti a contatto, la prima cosa da fare è sicuramente toglierle. Togliendo le lenti, toglierete anche lo spray che si è depositato su di esse, alleviando il bruciore.

2 – Acqua fresca

Bagnate gli occhi con acqua fresca corrente, che aiuterà a lavare via lo spray urticante, anche se non completamente: di solito questi prodotti hanno una base oleosa davvero difficile da eliminare. Bagnate senza strofinare, e l’acqua fresca vi darà sollievo.

Spray al peperoncino: effetti e cose da non fare

1 – Strofinare

Anche se l’istinto è quello di toccare, premere e strofinare gli occhi, cercate di resistere. Strofinando non fareste altro che spargere il liquido urticante anche laddove forse non è ancora arrivato, e peggiorereste la situazione. Aprite e chiudete gli occhi più volte, cosicché il film lacrimale eserciti la sua naturale funzione di “lavaggio” dell’occhio. Anche quando bagnerete l’occhio con acqua fresca corrente, non strofinate, ma tamponate delicatamente.

2 – Usare colliri, saponi o altri prodotti

Se non siete né medici né oculisti e non siete sicuri di quello che state facendo, evitate di prendere iniziative che potrebbero innescare un peggioramento dei sintomi o altri danni ai tessuti oculari, in primis la cornea o la congiuntiva. Probabilmente in rete leggerete una miriade di consigli circa tipologie di saponi o addirittura “ingredienti” da usare per lavare gli occhi dallo spray al peperoncino. Lo stesso vale per i colliri che potreste avere sottomano. Non fate nulla di tutto ciò prima di aver consultato l’oculista o il pronto soccorso.

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Per prenotazioni e informazioni, chiamaci dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 30317600.

SMART: la visita oculistica completa e accessibile

raggi solari dannosi quali sono 2

Estate è sinonimo di gite fuori porta, vacanze al mare o passeggiate in montagna: immancabili  attività all’aria aperta. Attenzione però ai raggi solari: nonostante il loro calore sia gradevole e la loro luce conferisca al nostro stato d’animo ottimismo, positività ed energia, essi possono rivelarsi un nemico insidioso per i nostri occhi. In un recente articolo pubblicato su Eye Doctor dal nostro direttore scientifico Lucio Buratto in collaborazione con il collega Vittorio Picardo, si legge quali sono i raggi dannosi per i nostri occhi, perché lo sono e come proteggersi durante l’esposizione al sole e le attività all’aria aperta.

Conosciamo meglio lo spettro luminoso

I raggi solari non sono tutti uguali. Essi si possono raggruppare sommariamente in tre macro categorie di radiazioni:

  • ultraviolette: che non sono visibili
  • visibili: che penetrano nel nostro occhio e permettono la visione
  • infrarosse: quelle che ci danno la sensazione di calore

Radiazioni ultraviolette, il nemico dei tuoi occhi

Sono le radiazioni ultraviolette a rappresentare un nemico per i nostri occhi. La loro lunghezza d’onda è particolarmente lunga e tuttavia esse sono invisibili. A differenza delle radiazioni infrarosse, inoltre, queste sono fredde, motivo per cui non vengono in alcun modo percepite dal nostro occhio, né dalla nostra epidermide. Non solo: mentre le radiazioni visibili innescano il riflesso automatico di restringimento della pupilla, le radiazioni ultraviolette no.

Le radiazioni ultraviolette non mettono a repentaglio il nostro benessere visivo solamente in estate: esse sono presenti tutto l’anno anche quando il sole non splende, perché riescono a penetrare le nuvole. Inoltre, la sabbia e la neve riflettono le radiazioni ultraviolette, cosicché all’effetto dannoso di quelle irradiate dal sole, si somma quello delle radiazioni riflesse.

Tipologie di radiazioni ultraviolette

Le radiazioni ultraviolette si distinguono in UVA, UVB e UVC a seconda della loro lunghezza d’onda. Cambia dunque la loro capacità di penetrare l’occhio umano. Si tenga presente che le radiazioni ultraviolette non provengono solamente dal sole, ma anche da fonti di tipo artificiale, come per esempio le lampade abbronzanti, le lampade germicide, alcuni tipi di saldatrici ed in generale tutti gli strumenti che emettono raggi UV.

Malattie causate dalla radiazioni ultraviolette

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha identificato 10 malattie delle quali sono responsabili le radiazioni ultraviolette. Di queste, le prime cinque che citiamo colpiscono l’apparato visivo. Vediamole:

  1. Cheratocongiuntivite attinica
  2. Cataratta corticale
  3. Degenerazione maculare
  4. Pterigio
  5. Carcinoma squamoso della cornea o della congiuntiva
  6. Melanoma
  7. Carcinoma squamoso della pelle
  8. Carcinoma basocellulare
  9. Cheratosi
  10. Attivazione dell’herpes labiale (già presente nel corpo)

Come avviene il danno oculare da radiazioni ultraviolette

Le radiazioni ultraviolette, come detto, riescono a penetrare l’occhio senza che questo metta in atto alcun meccanismo di difesa. La cornea ed il cristallino assorbono le radiazioni ultraviolette, così come la retina. I tessuti colpiti cambiano a seconda della lunghezza delle onde e quindi in funzione della capacità di penetrazione delle stesse. Più lunghe saranno le onde, più tessuti riusciranno a colpire, fino ad arrivare alla retina.

Radiazioni ultraviolette e cataratta

La cataratta è una malattia fisiologica del cristallino, che con l’avanzare dell’età si opacizza in modo naturale, progressivo ed irreversibile. Le radiazioni ultraviolette non ne sono direttamente responsabili, tuttavia è bene sottolineare che esse possono concorrere all’accelerazione dell'”invecchiamento” del cristallino, anticipando l’insorgenza della cataratta. Questo perchè il cristallino assorbe sia i raggi UVA che i raggi UVB.

Come proteggere gli occhi dalle radiazioni dannose?

Per proteggere gli occhi dalle radiazioni dannose è bene indossare sempre lenti protettive o occhiali da sole. Spesso si preferiscono occhiali scuri, con lenti colorate, capaci di ridurre il fastidio dato dall’abbagliamento e di rendere la visione più rilassante. Si tenga tuttavia conto del fatto che le lenti scure inibiscono il riflesso di restringimento della pupilla, andando paradossalmente ad agevolare la penetrazione dei raggi solari nell’occhio. Insomma attenzione, perché la colorazione scura non è sempre sinonimo di elevata protezione. A proposito di protezione, la Commissione Internazionale sulla Protezione da raggi non ionizzanti ha dettato delle normative ben precise in merito alla protezione da applicare a lenti oftalmiche e filtri da sole. La normativa relativa a questi ultimi al momento è la più severa, mentre per quanto riguarda le lenti oftalmiche, non sempre queste sono sufficienti a proteggere adeguatamente l’occhio dai raggi dannosi del sole.

Fonte: EyeDoctor

colesterolo e cataratta quale connessione 2

Che avere il colesterolo alto faccia male, è fuori dubbio. Il colesterolo “imputato” di mettere a repentaglio la nostra salute, con conseguenze spiacevoli per il nostro sistema cardiocircolatorio, è il colesterolo LDL, ovvero quello che generalmente viene chiamato “cattivo”. Alcuni studi recenti hanno evidenziato che a correre dei rischi sarebbero anche i nostri occhi. Scopriamone il motivo.

Colesterolo e cataratta: una connessione non del tutto confermata

Uno studio condotto su un gruppo di volontari cinesi ha mostrato come avere il colesterolo LDL particolarmente alto sia un fattore di rischio per lo sviluppo della cataratta senile. Nello studio, condotto presso l’ospedale universitario di Shangai, sono stati coinvolti 219 soggetti aventi già sviluppato una cataratta senile e 218 soggetti di controllo. I due gruppi non mostravano differenze per età e genere, mentre invece ne mostravano in fatto di abitudini alimentari, indice di massa corporea e pressione sanguigna. Lo studio ha mostrato come i livelli di trigliceridi, colesterolo LDL e colesterolo HDL fossero significativamente più alti nei soggetti con cataratta. Tuttavia, anche se la correlazione tra colesterolo alto e cataratta è emersa, non è certo che il primo rappresenti un fattore di rischio per la seconda: un argomento ampiamente dibattuto, che non ha ancora trovato una risposta né una prova scientifica certa. A conclusione dello studio, gli autori suggeriscono che sia comunque fondamentale tenere sotto controllo le abitudini alimentari ed i valori del sangue della popolazione, al fine di evitare spiacevoli conseguenze che potrebbero, forse, ripercuotersi anche sulla vista.

Fonte: BMJ Journals

E che dire delle statine?

Non è infrequente assumere statine per tenere a bada il colesterolo: eppure, un recente studio pubblicato su Jama Ophtalmology ha evidenziato come questi farmaci abbiano potenzialmente un effetto negativo sulla vista, con particolare riferimento ad un aumento del rischio di sviluppare la cataratta senile. La ricerca ha preso in esame 6972 coppie di soggetti formate da una persona che assume statine ed una che non le assume, concludendo che chi assume i farmaci anticolesterolo ha un 9% in più di possibilità di andare incontro a cataratta. Anche in questo caso, non tutti gli studiosi concordano sul fatto che vi sia una reale connessione tra l’uso di statine e l’insorgenza della cataratta.

Fonte: Jama Ophtalmology

Cataratta: alla ricerca delle sue cause

Anche se gli studi sopra citati danno adito a dubbi e perplessità e non convincono in toto la comunità scientifica, è fondamentale mettere a punto degli studi che vadano alla ricerca delle cause dell’insorgenza della cataratta in alcuni soggetti piuttosto che in altri, per il forte impatto che essa ha sulle popolazioni di gran parte del mondo, dove la popolazione anziana è in costante aumento e dove un aumento di casi di cataratta porta ad un incremento dei costi assistenziali e ad una riduzione drastica degli anziani indipendenti dal punto di vista motorio e, a lungo andare, anche cognitivo.

Intervento per la rimozione della cataratta

E non solo: se da un lato è fondamentale ricercare le cause della cataratta, dall’altro è importante informare la popolazione circa la possibilità, oggi, di sottoporsi all’intervento per la rimozione della cataratta. L’intervento per la rimozione della cataratta prevede la sostituzione del cristallino ed offre innumerevoli vantaggi, consentendo di affrontare la terza età con serenità e soprattutto in autonomia. L’intervento per la rimozione della cataratta consiste nella nella sostituzione del cristallino, la lente naturale dell’occhio, che con il passare del tempo tende ad opacizzarsi. L’opacizzazione del cristallino porta con sé una serie di sintomi spiacevoli, come la visione appannata e fuori fuoco e la percezione dei colori meno vividi di un tempo. Talvolta la cataratta viene confusa con altre patologie oculari e si pensa semplicemente di essere soggetti ad un calo della vista. Una visita accurata potrà accertare l’eventuale presenza della patologia, e consentire di pianificare se necessario l’intervento di rimozione della cataratta.

neovision-rinnovo-patente

Per ottenere il rinnovo della patente è necessario effettuare anche una visita oculistica, e soddisfare alcuni requisiti visivi. Le nuove normative europee in merito sono abbastanza rigorose: la visita sarà mirata dunque ad accertare le capacità visive, il campo visivo e la sensibilità al contrasto. 

Quando ci si accinge a rinnovare la patente, bisogna tenere conto del fatto che si dovrà affrontare anche la visita oculistica, e che quindi l’idoneità alla guida si baserà anche sull’esito del controllo agli occhi. Per non presentarsi impreparati a questo appuntamento, si consiglia di accertare le esigenze del proprio apparato visivo. In questo modo sarà più facile essere dichiarati idonei alla guida, e si eviterà di vedersi respingere la richiesta di rinnovo della patente.

I requisiti minimi di idoneità fisica per la guida di un veicolo a motore sono:

  • Patenti A e B: 2/10 della tabella per l’occhio peggiore e almeno 5/10 per l’occhio migliore (totale 7/10, anche con correzione)
  • Patenti C, D, E almeno 4/10 per l’occhio peggiore e di 8/10 per quello migliore(totale 12/10, anche con correzione)

E chi vede con un occhio solo?

Anche chi vede con un solo occhio può guidare. In tal caso, i requisiti sono:

  • acutezza visiva non inferiore agli 8/10 (anche con correzione)

Altri requisiti visivi per il rinnovo della patente

  • una buona visione crepuscolare (ovvero anche all’imbrunire o in condizioni di poca luce)
  • la sensibilità all’abbagliamento (ovvero agli stimoli luminosi)
  • una buona sensibilità al contrasto di colore (capacità di leggere avvisi e segnali su diversi sfondi di colore)
  • un buon campo visivo (che è indispensabile per affrontare manovre, inversioni, rotatorie e per tenere sotto controllo gli specchietti)

Quando devo rinnovare la patente?

La patente scade nel giorno del proprio compleanno, un espediente introdotto dal Ministero dei Trasporti per aiutare i possessori di patente di guida a ricordarsi di rinnovarla. Quanto alla cadenza:

  • patenti A e B: rinnovo ogni 10 anni fino ai 50 anni di età; ogni 5 anni tra i 50 ed i 70 anni; ogni 3 anni tra i 70 e gli 80 anni; ogni 2 anni dopo gli 80 anni.
  • patente C (camion): ogni 5 anni fino a 65 anni, dopodichè ogni 2
  • patente D (autobus): ogni 5 anni fino ai 65 anni, dopodichè ogni anno

Hai intenzione di sottoporti ad una visita oculistica prima di presentarti al rinnovo della patente?

Chiamaci allo 02 3031 7600 dal lunedi al venerdi dalle 9,00 alle 18,00.

 

neovision for kids visita oculistica per bambini

Non vi è nulla di più bello al mondo degli occhi dei bambini, dei loro sguardi carichi di curiosità, interesse e stupore verso tutto ciò che li circonda. In Neovision abbiamo a cuore la salute degli occhi dei più piccoli, ecco perchè abbiamo messo a punto FOR KIDS, una visita oculistica specialistica pensata appositamente per loro.

La vista dei tuoi bambini è un bene prezioso: abbine cura!

Gli occhi dei bambini sono molto delicati ed in continuo sviluppo. Per questo motivo è fondamentale proteggerli ed averne cura sin da piccoli. Invoglia i tuoi bambini a giocare il più possibile all’aria aperta ed a lasciare a casa tablet e smartphone. Osserva attentamente il loro modo di guardare, di giocare e di compiere anche le più piccole azioni quotidiane. Inclinano la testa di lato? Si strofinano gli occhi? Potrebbe essere indice di qualche difficoltà visiva. Non aspettare troppo per prenotare una visita oculistica pediatrica. Ti consigliamo di far controllare gli occhi dei tuoi bambini entro i tre anni, anche in assenza di sintomi.

FOR KIDS, la visita oculistica per i più piccoli

In Neovision crediamo fermamente nell’importanza del benessere visivo dei bambini. L’apparato visivo dei bambini è in continuo sviluppo, così come lo sono gli eventuali difetti visivi o le possibili patologie alle quali essi possono andare incontro. Valutare sin dalla precoce età lo stato di salute e la situazione generale dell’apparato visivo, è fondamentale per aiutarli a vedere meglio il mondo che li circonda e di conseguenza a rapportarsi meglio con esso. Ecco perché abbiamo messo a punto una visita oculistica pediatrica, chiamata FOR KIDS, pensata proprio per loro.

Oltre agli esami già inclusi nella visita specialistica PRIMA, FOR KIDS include:

  • visita ortottica (controllo dei muscoli oculari e della visione)
  • OCT del segmento posteriore

Da non dimenticare, prima della tua visita FOR KIDS

Non dimenticare di portare con te tutta la documentazione relativa alle eventuali visite oculistiche precedenti del tuo piccolo.

Se invece non hai ancora prenotato

Se non hai ancora prenotato la tua visita FOR KIDS, chiamaci subito allo 02 3031 7600 dal lunedi al venerdi. Saremo lieti di darti tutte le informazioni di cui hai bisogno.

basket

Giochi a basket? Attenzione agli occhi! Ti stupirà sapere che il basket è – per lo meno in America – la prima causa di infortuni agli occhi da sport in giovani e giovanissimi, (ma anche in giocatori professionisti). E’ quanto emerso da uno studio apparso recentemente sulla rivista americana specializzata Pediatrics. La maggior parte di questi traumi oculari è, ad ogni modo, evitabile, avendo la semplice accortezza di indossare uno specifico occhiale protettivo per lo sport.

Basket e traumi oculari: un’accoppiata non così strana

Secondo la ricerca insomma (fonte: aappublications), in America il basket, seguito da altri sport quali il baseball ed il softball, sarebbe la prima causa di traumi oculari nei pazienti in età pediatrica. Altri sport che mettono a repentaglio la sicurezza degli occhi sono senza dubbio il softair ed altri giochi che prevedono l’uso di armi, caricate con pallettoni o finti proiettili. Insomma, medici di pronto soccorso ed oculisti hanno il loro “bel da fare” con cestisti e sportivi di ogni angolo d’America. E se l’avvertimento vale per loro, sicuramente vale anche per i giocatori del vecchio continente. Perchè dunque non munirsi di opportune protezioni ?

Qualche caso celebre

A proposito di giocatori di basket e spiacevoli traumi oculari, segnaliamo la spiacevole avventura, al limite del raccapricciante, avvenuta al giocatore Akil Mitchell, dei Virginia Cavaliers, che ha dovuto imparare a sue spese quanto sia importante indossare gli occhiali durante le partite (e gli allenamenti). Nel gennaio del 2017, Mitchell venne colpito da un compagno all’occhio sinistro, che se ne uscì letteralmente fuori dall’orbita. Altro incidente da segnalare è quello accaduto ad Amar’e Stoudemire, altro famoso giocatore del NBA, che si è procurato niente di meno che un distacco di retina, durante una partita con i Phoenix Suns nel 2008.

E’ bene acquistare un buon paio di occhiali per lo sport

Un occhiale protettivo pensato per lo sport è la miglior difesa contro i traumi oculari, anche gravi, nei quali si può incorrere durante il gioco. Gli esempi sopra citati sono più che sufficienti ad indurci ad acquistare un buon paio di occhiali per lo sport e soprattutto a convincerci ad indossarli. Gli occhiali per lo sport sono sempre realizzati in materiali resistenti e confortevoli, leggeri e flessibili al punto giusto, mentre la loro forma è sempre ergonomica, comoda da indossare e per nulla fastidiosa. Sono dotati di fascette elastiche onde poterli comodamente indossare proprio come si fa con quelli da nuoto: in questo modo è possibile muoversi in libertà, correre e saltare con gli occhi ben protetti e senza timore di perdere gli occhiali. 

Ami praticare lo sport? Valuta l’idea di eliminare lenti ed occhiali!

Al giorno d’oggi esistono occhiali per lo sport ai quali applicare, se necessario, una lente graduata. Tuttavia, hai mai pensato a come sarebbe bello poter praticare basket, ciclismo, tennis, calcio, golf ed altri, vedendo perfettamente e senza dover usare alcun tipo di lente? Un’idea indubbiamente allettante! Oggi è possibile dire addio ai propri difetti refrattivi, come miopia, ipermetropia e astigmatismo, ed al contempo alle lenti o agli occhiali da vista, e poter praticare lo sport in totale libertà. La soluzione che consente di arrivare a questo risultato prende il nome di Femto-Lasik, un intervento di correzione della vista veloce ed indoloreCon la FEMTO-LASIK abbiniamo l’uso di due laser differenti, il laser a femtosecondi ed il laser ad eccimeri, per cogliere il meglio da entrambi, correggendo con estrema precisione i difetti refrattivi, in modo del tutto pulito, indolore e veloce.

Vuoi saperne di più?

Chiamaci senza impegno, anche solo per una chiacchierata conoscitiva, allo 02 3031 7600 dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00.

make up Non vi è donna al mondo che resista allo sfizio di sottolineare i tratti del proprio viso con un tocco di make up. C’è chi non esce di casa se non è truccata, chi invece preferisce dedicarsi al make up solo nelle occasioni speciali. Ad ogni modo, truccare il viso ed in particolare gli occhi richiede alcune accortezze. Vediamo di seguito quali sono i consigli in merito al make per gli occhi. 

Occhio ai prodotti che acquistate: parola d’ordine, INCI

I prodotti per truccare gli occhi, come tutti i cosmetici, hanno un INCI, ovvero un elenco degli “ingredienti”. Imparate a leggere l’inci dei prodotti, così da capire come sono stati formulati. Diventare abili nel leggere e nel comprendere un inci consente di scegliere con consapevolezza i prodotti che si andranno ad applicare sul proprio viso, con conseguenze apprezzabili in termini di salute e di cura della propria pelle e dei propri occhi.
  • Generalmente i nomi in latino sono nomi botanici, mentre quelli in inglese si riferiscono a prodotti di origine chimica.
  • Spesso i prodotti cosmetici, inclusi quelli per il make up degli occhi, contengono derivati del petrolio (i cosiddetti petrolati), parabeni, siliconi, cere sintetiche e coloranti sintetici. Questi “ingredienti” andrebbero evitati, preferendo invece coloranti naturali, pigmenti minerali, cera d’api, oli, burri e resine naturali. In commercio esistono molte linee di make up con un inci “pulito”: le trovate in farmacia, in profumeria e, talvolta, anche nei supermercati.
  • I prodotti make up con una buona qualità ed una bassa presenza di ingredienti chimici non sono sempre i più cari.
  • Esistono, infine, dei brand che propongono linee di make up completamente biologiche ed organiche, ottime per chi ha a cuore non solo la salute dei propri occhi e della propria pelle, ma anche quella dell’ambiente. Una semplice ricerca online vi aiuterà a fare chiarezza su questo argomento, aiutandovi ad individuare la marca ed il prodotto che fa per voi.

Controllate sempre la scadenza

Così come i generi alimentari hanno una data di scadenza, anche i cosmetici riportano, sulla confezione, una data entro la quale è bene consumarli. Se non li avete terminati entro quella data, conviene comunque sostituirli con altri più nuovi. Molti cosmetici scadono dopo 12 mesi dall’apertura, ma superati i 6 mesi conviene comunque prestare attenzione alle loro condizioni, in particolar modo se li avete conservati in un ambiente particolarmente caldo e umido, che facilita la spiacevole e pericolosa proliferazione di batteri.

Applicare correttamente i prodotti

Anche se non siete delle make up artist nate, vi sono comunque due o tre consigli di base che, se rispettati, possono regalarvi uno sguardo intenso. Fate attenzione a ripulire lo scovolino del mascara da eventuali grumi di prodotto prima di applicarlo, onde evitare che questi possano entrare nell’occhio. Lo stesso dicasi per l‘eye liner, che, ricordiamo, va applicato solo nella parte esterna della palpebra. Volendo colorare e valorizzare il bordo palpebrale interno, è bene usare un kajal di origine naturale. Attenzione agli ombretti in polvere: una volta raccolto il prodotto con l’apposito applicatore, si consiglia di tamponarlo leggermente sulla mano, onde far cadere eventuali accumuli od eccessi di prodotto che altrimenti finirebbero col “piovere” nell’occhio. Applicare correttamente i prodotti consente non solo di ottenere un effetto desiderato ottimale, ma anche di evitare l’insorgere di irritazioni ed arrossamenti spiacevoli, che produrrebbero l’effetto finale di costringervi a struccarvi quanto prima.

E per chi indossa lenti a contatto

Non vi è alcuna controindicazione all’applicazione di make up in caso di lenti a contatto. Non dimenticate di indossare le lenti prima di applicare il trucco (e con mani sempre ben pulite); al momento di struccarvi, invece, togliete prima il trucco e poi le lenti. Leggi anche: 4 consigli per avere occhi belli e sani a lungo

Da quanto tempo non fai una visita oculistica?

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gazpacho

Un’alimentazione sana e bilanciata – è risaputo – è fonte di benessere sia fisico che psichico. Selezionare con cura gli ingredienti, abbinarli con intelligenza nel rispetto degli elementi nutritivi in essi contenuti, rispettare la stagionalità e preparare ricette non solo buone da mangiare ma anche belle da vedere, è insomma uno dei segreti per vivere bene e a lungo. Oggi ti proponiamo una ricetta tipica spagnola, il gazpacho. Una carica di buon umore ed una coccola per i tuoi occhi. Vediamola insieme.

Il pomodoro, il re incontrastato della cucina mediterranea

Se poco tempo fa abbiamo accennato all’importanza della carota quale fonte preziosa di carotenoidi e vitamine, oggi vogliamo approfondire il ruolo di un ingrediente ampiamente presente nella dieta mediterranea, il pomodoro. Importato in Europa dalle Americhe nel MedioEvo, il pomodoro fu dapprima guardato con sospetto ed usato per solo scopo ornamentale. Oggi non ci sogneremmo nemmeno di tenere una pianta di pomodoro in casa per scopi ornamentali, ma anzi apprezziamo largamente le innumerevoli proprietà dei suoi frutti. Le varietà di pomodoro sono davvero molte: si va dal pachino al ciliegino, dal piccadilly al cherry, fino ad arrivare al cuore di bue, al pomodoro giallo, al San Marzano, e molti altri.

Leggi anche: insalata di carote ed arachidi, un toccasana per i tuoi occhi

Pomodoro: le proprietà nutrizionali

Questo ortaggio così profumato e saporito è capace di metterci subito di buon umore. Nulla rallegra di più lo spirito di un bel pasto di colore rosso! Non sempre è così, ma per fortuna, nel caso del pomodoro, ciò che piace ci fa anche bene. Vediamo dunque quali sono le proprietà nutrizionali che ci offre:

  • come le carote, è ricco di vitamina C e betacarotene
  • contiene anche ferro, forsforo, calcio, potassio, acido folico, vitamina E e vitamina B
  • è una preziosa fonte di zolfo
  • è una preziosa fonte di licopene

Cos’è il licopene?

Il pomodoro è la prima fonte di licopene che la nostra dieta ci offre. Il licopene è un carotenoide con azione antiossidante naturale, presente in quantità ingenti in particolare nei pomodori molto maturi. Poichè i grassi veicolano l’assimilazione del licopene da parte del nostro organismo, ti consigliamo di abbinare il consumo di pomodori a quello di un grasso “buono”, come un ottimo olio extravergine di oliva, naturalmente ricco di polifenoli: un abbinamento perfetto per il palato e per il nostro benessere! Infine, vale la pena di segnalare che un recente studio ha dimostrato che il licopene viene assorbito ancora meglio dal nostro organismo se i pomodori vengono cotti.

A cosa fa bene il licopene?

Il licopene è ottimo per abbassare l’ipercolesterolemia ed è di grande aiuto nel caso di problemi di indole cardiovascolare. Più in generale, essendo un antiossidante, previene l’invecchiamento cellulare, limitando la proliferazione dei radicali liberi. E’ ottimo per la pelle, perchè la protegge dai raggi UV dall’interno. Non ultimo, sembra sia un ottimo antiinfiammatorio, capace addirittura di apportare benessere a chi soffre d’artrite.

E per gli occhi?

Last but not least, come si suol dire, il licopene è fondamentale per tenere la retina giovane ed in salute, e per prevenire l’insorgenza della degenerazione maculare senile. Diversi studi hanno dimostrato come gli antiossidanti giochino un ruolo importante nella prevenzione della maculopatia: in particolare, è emerso che i pazienti affetti da degenerazione maculare senile mostrano spesso bassi livelli di licopene nel sangue, così come di altri antiossidanti preziosi, presenti in larga parte della nostra dieta.

Leggi anche: luteina, ottima per prevenire la maculopatia

Gazpacho: tanto licopene, tanta salute per i nostri occhi

Una ricetta diversa dal solito, ricca di licopene e pertanto ottima per il benessere della nostra retina, ci viene dalla Spagna: è il gazpacho. Lì, come nel nostro bel paese, la dieta mediterranea la fa da padrona. Per preparare un ottimo gazpacho all’andalusa, non devi far altro che frullare 300 grammi di pomodori con un pezzetto di cetriolo, una piccola cipolla, uno spicchio d’aglio e un peperone rosso, aggiungendo un bicchier d’acqua e poi passando tutto al setaccio. Condisci poi la zuppetta ottenuta con olio, sale ed aceto, e servite con crostini. Il gazpacho è una ricetta davvero semplice e veloce da preparare, di grande effetto se servita come antipasto in occasione di un pranzo più strutturato, oppure come piatto forte in piena estate. In poche mosse otterrai una fonte ricca e preziosa di licopene, capace di coprire il fabbisogno giornaliero di questo prezioso antiossidante e di mantenere la tua retina giovane e sana.

La salute degli occhi passa anche dalle piccole grandi attenzioni che è bene rendere quotidiane ed automatiche. Così come i denti, la pelle e più in generale tutto il nostro corpo, anche gli occhi e la vista meritano attenzioni quotidiane, così da preservarne la salute e l’efficienza sino in tarda età. Non ci riferiamo ad operazioni impegnative, ma a piccoli gesti che, se trasformati in abitudini, ci regaleranno, sul lungo periodo, occhi sani in piena salute. Ma vediamoli nel dettaglio.

1 .L’igiene dell’occhio

La congiuntiva, ovvero quella membrana che ricopre e protegge il bulbo oculare, accumula tutti i giorni, senza che noi ce ne accorgiamo, tante microscopiche impurità. In questo modo, aiuta l’occhio a difendersi dagli agenti esterni, mantenendolo lubrificato e pulito. Quando la mattina vi alzate dal letto, vi viene naturale lavarvi i denti ed il viso: perchè non lavare anche gli occhi? Basta un semplice gesto per tenerli puliti, liberarli dalle impurità della giornata precedente e della nottata e per prevenire l’insorgenza di spiacevoli infiammazioni o infezioni dovute proprio all’accumulo di impurità (congiuntiviti).

Come lavare l’occhio?

Munitevi di un bicchierino lavaocchi e procuratevi della soluzione fisiologica, quindi praticate dei lavaggi sollevando la testa verso l’alto, aprendo e chiudendo l’occhio due o tre volte e contemporaneamente muovendolo a destra e sinistra. Il lavaggio è un’operazione semplice e veloce, ma decongestiona ed igienizza in modo davvero efficace. La soluzione fisiologica va benissimo: scegliete un altro tipo di prodotto solo se diversamente indicato dal vostro oculista di fiducia. In commercio esistono anche delle garzine sterili imbevute di fisiologica, da passare sugli occhi per eseguirne la pulizia: se optate per questo genere di prodotto, abbiate cura di usare una garzina per ciascun occhio, così da non “trasportare” eventuali agenti patogeni da una parte all’altra.

Il rimedio della nonna

Anche gli impacchi di camomilla – il vecchio rimedio della nonna – sono efficaci per decongestionare e sfiammare gli occhi arrossati in modo del tutto naturale. Naturalmente la camomilla dovrà aver bollito ed essersi poi raffreddata. Abbiate cura, anche in questo caso, di eseguire l’impacco tramite delle apposite garzine sterili.

2. Alimentazione

Anche l’alimentazione è molto importante in quanto coopera a mantenere l’occhio e l’apparato visivo efficiente ed in salute. Mangiare tanta frutta e verdura (soprattutto di stagione), molti cibi ricchi di omega 3 (come il pesce ed i semi), cibi ricchi di luteina ed antiossidanti, è importante per mantenere i tessuti che compongono l’apparato visivo – nello specifico la retina – sani, giovani ed efficienti. Al contrario, eccedere con le carni rosse, gli insaccati, gli alcolici, i grassi, gli zuccheri e le farine raffinate, così come può rivelarsi controproducente per la salute di tutto l’organismo, può anche affaticare l’occhio, predisponendolo ad un invecchiamento precoce.

3. Stile di vita

L’occhio è sano se viene “usato” in modo sano. Largo dunque alle passeggiate all’aperto, all’osservazione dei paesaggi, dei colori vividi, del mondo che ci circonda. E’ importante tenere la vista allenata in modo sano ed equilibrato, senza sottoporre i nostri occhi a sforzi e fatiche altrimenti evitabili. Se l’oculista ha prescritto degli occhiali, è bene indossarli. Inoltre, quando ci si espone al sole, è importante indossare gli occhiali da sole.

4. Elettronica

L’elettronica ed i device elettronici sono la grande conquista di questi ultimi decenni. Quanto ci piace essere informati, aggiornati e connessi! Tuttavia, questa grande conquista ha un prezzo, soprattutto per i nostri occhi. La luce blu emessa dai device elettronici può danneggiare la nostra retina in modo irreparabile, pertanto, quando possibile, limitiamone l’uso, oppure facciamone un uso intelligente. Quando si lavora al computer, è bene fare delle brevi pause ogni tanto, per riposare l’occhio, guardando altrove, magari fuori dalla finestra. E non solo: è importante mantenere la stanza il più luminosa possibile e, regola che vale per tutti i device elettronici, tenere lo schermo sufficientemente distante dal viso.

I consigli sopracitati possono sembrare delle banalità, ma applicarli tutti i giorni è fondamentale per prendersi cura del proprio apparato visivo e per volersi bene. Se avete bambini, prendetevi cura anche dei loro occhi: gli regalerete una vista perfetta per molti anni a venire!

dislessia

La dislessia è un disturbo che, in Italia, colpisce quasi due milioni di persone. E’ noto a tutti che si tratta di un disturbo della lettura e dell’apprendimento che esordisce generalmente con l’avvicinarsi del soggetto alla scuola dell’obbligo. Pochi sanno, però, che la difficoltà nell’approcciarsi ai testi scritti è, secondo alcuni studiosi, conseguenza di un problema visivo. Secondo altri, invece, la sede dell’origine del disturbo sarebbe il cervello. Vediamo di capire meglio entrambe le teorie.

Simmetria dei recettori: ecco la causa della dislessia

Già l’anno scorso, due ricercatori francesi dell’Università di Rennes hanno segnalato come vi possa essere una connessione tra la dislessia ed un problema alla retina. Lo studio presentato in quell’occasione sottolineava come la dislessia potesse essere conseguenza di una distribuzione simmetrica dei fotorecettori responsabili della traduzione del segnale luminoso in informazione. Nei soggetti non dislessici, questi recettori non sono simmetrici, e si ha un occhio cosiddetto “dominante”: sarà il cervello, poi, ad interpretare e decodificare le informazioni ricevute ed a tradurle in una visione perfetta. Nei soggetti dislessici, invece, entrambi gli occhi recepiscono i segnali luminosi allo stesso identico modo, ragion per cui non vi è un occhio dominante: la mancata asimmetria, confonde il cervello, che non riesce ad interpretare correttamente l’informazione ricevuta.

Esiste un trattamento ?

Gli studiosi hanno stimolato gli occhi dei soggetti dislessici con dei flash luminosi a led impercettibili all’occhio umano, con l’obiettivo di “disturbare” uno dei due occhi annullandone la percezione ed andando a cancellare la simmetria. I risultati sono incoraggianti, tuttavia questa teoria non è stata del tutto confermata e provata scientificamente. Serviranno ulteriori studi per confermarla e provarla in modo definitivo.

Percezione globale o locale? Una nuova teoria

Allo studio sopra citato, se ne è affiancato recentemente un altro, questa volta a cura di alcuni studiosi italiani, coordinati dal Prof. Andrea Facoetti dell’Università di Padova, per conto dell’IRCCS Medea di Bosisio Parini (LC). Lo studio in questione ha evidenziato come, nei soggetti dislessici, la percezione locale venga prima di quella globale. In soggetti non dislessici, il mondo circostante viene percepito dapprima per le sue caratteristiche globali – e qui interviene l’emisfero destro – e successivamente per quelle cosiddette locali – a cura dell’emisfero sinistro. I soggetti che invece tendono ad invertire la percezione degli stimoli esterni anteponendo il locale al globale, vedono un’attivazione in primis dell’emisfero sinistro e successivamente del destro.

Conclusioni

Le conclusioni che questa scoperta ci porta ad evidenziare, sono due. La prima ci suggerisce che lo sviluppo della dislessia non è solo imputabile ad un “errore” dell’emisfero sinistro, ma di entrambi gli emisferi. La seconda è che, riuscendo ad individuare i soggetti che antepongono la percezione locale a quella globale già dalla primissima infanzia, è possibile prevedere l’esordio della dislessia in età scolare.

Dislessia, quali rimedi?

Le informazioni delle quali la scienza è in possesso relativamente alla dislessia, dunque, non sono poche. Ma la domanda che ci poniamo è: c’è la possibilità di correggere questo disturbo? Sembra proprio di sì. Gli studiosi hanno infatti sviluppato dei particolari videogiochi che allenano il cervello ad una percezione corretta degli stimoli esterni, migliorando così le abilità di lettura del soggetto.

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