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Cataratta giovanile - Neovision Cliniche Oculistiche

Cos’è la cataratta giovanile? L’opacizzazione del cristallino si verifica solitamente in età matura, e viene per questo associata all’invecchiamento. Eppure, la cataratta può presentarsi anche in giovane età. Perché? Ecco quali sono i sintomi della cataratta giovanile e come si cura.

Cataratta giovanile: sintomi

La cataratta è una patologia che non colpisce esclusivamente i soggetti in età avanzata ma, al contrario, può manifestarsi anche in età giovanile.

I sintomi sono esattamente gli stessi:

  • visione sempre più difficoltosa;
  • contorni meno precisi e definiti;
  • perdita di nitidezza nella percezione dei colori.

Un quadro generale che può portare il giovane paziente ad avere serie difficoltà nella vita di tutti i giorni, nello sport come nelle attività lavorative e di studio, fino a pregiudicarne l’autostima e predisponendo alla depressione.

Cataratta giovanile: cause

La cataratta in età matura è da imputarsi ad un generale processo di invecchiamento cellulare. Non è la stessa cosa, però, per la cataratta giovanile.

In questo caso, la cataratta può fare la sua comparsa intorno ai 40 anni, e le cause possono essere diverse:

  • un trauma o un incidente;
  • malattie sistemiche, come per esempio il diabete;
  • una patologia oculare già presente, come l’uveite o il glaucoma;
  • l’esposizione eccessiva a raggi ultravioletti o infrarossi;
  • la dermatite atopica (che, ricordiamo, può causare anche il cheratocono);
  • una miopia particolarmente elevata;
  • l’assunzione di dosi particolarmente alte di farmaci cortisonici, protratta a lungo nel tempo.

Come si diagnostica la cataratta giovanile

La cataratta giovanile si diagnostica attraverso una visita oculistica accurata, che includa una serie di test visivi orientati alla valutazione dello stato di salute degli occhi con particolare riferimento al cristallino. Non dimentichiamo che l’oculista è uno specialista dal quale bisognerebbe recarsi con una certa frequenza nell’arco della propria vita, così da evitare il peggioramento di alcune patologie oculari più facilmente risolvibili se diagnosticate per tempo. La cataratta è una di queste, ma ve ne sono anche molte altre, come il glaucoma o il cheratocono.

Come si cura la cataratta giovanile

La cataratta giovanile si cura con un intervento che consente di sostituire il cristallino opacizzato con uno del tutto nuovo, perfettamente trasparente e ben tollerato. L’intervento si effettua una volta sola, perché i moderni cristallini artificiali non necessitano di essere sostituiti nell’arco della vita del paziente.

Inoltre, nel caso di una cataratta giovanile associata ad una miopia forte, l’intervento di sostituzione del cristallino consente di ovviare a più problemi contemporaneamente, ottenendo una correzione chirurgica della miopia coerente con l’entità del difetto del paziente. Se si considera che intorno ai 40 anni, quando la cataratta giovanile fa generalmente la sua comparsa, la miopia ha ormai raggiunto una sua stabilità e difficilmente tende a peggiorare, si comprenderà che l’intervento ha un duplice effetto positivo sulla qualità di vita del paziente.

Guarda il video in cui la nostra paziente, Olga, racconta della sua esperienza con Neovision:

In cosa consiste l’intervento per curare la cataratta giovanile?

L’intervento prende il nome di facoemulsificazione, ma lo sentirete nominare anche con il nome di femtocataratta. Uno speciale strumento ad ultrasuoni consente di frantumare il cristallino opacizzato, che viene sostituito con uno perfettamente nuovo che può anche avere un potere diottrico mirato per le esigenze del paziente. L’intervento viene eseguito, nei centri d’eccellenza come Neovision, senza l’ausilio di lame o bisturi, grazie al laser a femtosecondi. Non richiede punti di sutura né bendaggi, dura pochi minuti ed è totalmente indolore, grazie a poche gocce di collirio anestetico.

Cataratta giovanile: come prevenirne l’insorgenza

Un consiglio generale, che vale un po’ per tutte le patologie è quello di amare se stessi ed aver cura del proprio organismo. Avere uno stile di vita equilibrato, poco dedito agli eccessi, alimentandosi correttamente e introducendo nella propria dieta quotidiana frutta e verdura di stagione e molta acqua: questa è sicuramente un’ottima strategia per stare alla larga da diverse patologie. E’ anche importante trascorrere molto tempo all’aria aperta e praticare sport.

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Cross Linking e Trapianto di Cornea - Felicita Norcia - Neovision Cliniche Oculistiche

Cross linking corneale e trapianto di cornea sono due fra le migliori tecniche per il trattamento del cheratocono. Nel video registrato in occasione della conferenza stampa per l’inaugurazione della prima Campagna Nazionale di Prevenzione e Diagnosi del Cheratocono, la dott.ssa Felicita Norcia di Neovision spiega con il Dott. Lucio Buratto come queste tecniche vengono applicate.

Il cheratocono

Il cheratocono è una malattia oculare che causa l’assottigliamento e la deformazione della cornea. Se trascurato, il cheratocono può causare una riduzione della vista anche molto grave, fino alla cecità. Le cause del cheratocono non sono ancora del tutto note, anche se sembra che vi sia un certo grado di familiarità.

La cornea sana presenta una curvatura regolare ed ha una struttura perfettamente trasparente. In presenza di cheratocono, invece, la cornea perde la sua regolare curvatura e si allunga verso l’esterno. La deformazione e l’assottigliamento della cornea causano inoltre una perdita di trasparenza, rendendo così il processo visivo sempre più difficoltoso.

Cross linking corneale e trapianto di cornea: si può curare il cheratocono?

Grazie ad AICHE Associazione Italiana Cheratoconici ONLUS per il video.

I trattamenti per il cheratocono esistono, e variano a seconda dello stadio di avanzamento della patologia. Gli interventi che danno risultati migliori sono il cross linking corneale, la iontoforesi corneale ed il trapianto di cornea. 

Cross linking corneale

Questo intervento parachirurgico è un trattamento in grado di rallentare o fermare l’avanzamento del cheratocono. È un intervento parachirurgico in quanto il cross linking non prevede l’utilizzo di incisioni o suture, ed è pertanto non invasivo. Il Cross linking viene utilizzato generalmente contro il cheratocono iniziale, e consiste nella somministrazione sulla superficie corneale di riboflavina, poi attivata con luce ultravioletta UVA.

Iontoforesi corneale

Sviluppata in Italia, la iontoforesi consiste nell’applicazione di un campo elettrico a bassissima intensità durante l’intervento di cross linking. Questa tecnica riduce notevolmente la tempistica dell’intervento e dà ottimi risultati.

Trapianto di cornea

Detto anche cheratoplastica, il trapianto di cornea è la soluzione che si decide di applicare nei casi di cheratocono più avanzati, quando si rende necessario ripristinare la struttura corneale.

Campagna Nazionale di Prevenzione e Diagnosi del Cheratocono

Sono ancora attive le prenotazioni per gli screening gratuiti del cheratocono offerti dalla Campagna Nazionale di Prevenzione e Diagnosi del Cheratocono. La campagna è rivolta ai cittadini fra i 15 ed il 35 anni di età: puoi prenotare il tuo screening gratuito a partire dal 10 settembre presso il sito ufficiale selezionando il centro aderente più vicino a te.

Prevenzione cheratocono: Campagna Nazionale di Prevenzione e Diagnosi del Cheratocono

10 settembre – 11 ottobre 2019: dove effettuare lo screening gratuito

Le città aderenti alla prima Campagna Nazionale di Prevenzione e Diagnosi del Cheratocono sono: Bari, Bologna, Casale Monferrato (AL), Catanzaro, Chieti/Pescara, Firenze, Genova, Lecce, Macerata, Mestre, Milano, Moncalieri (TO), Napoli, Roma, Verona, Villorba (TV). Ti ricordiamo che anche Neovision aderisce alla Campagna per la Prevenzione e Diagnosi del Cheratocono: se hai piacere di sottoporti allo screening gratuito presso una delle nostre 3 cliniche di Milano, non esitare a selezionarla in fase di prenotazione. Ti aspettiamo!

cheratocono cos'è - Neovision Cliniche Oculistiche

Cos’è il cheratocono? Il cheratocono è una patologia della cornea che ne determina una progressiva deformazione. Forma e spessore perdono le loro normali caratteristiche e portano ad un peggioramento della capacità visiva. A differenza di altre patologie oculari più note, come la cataratta o il glaucoma, il cheratocono è ancora poco conosciuto tra i non addetti ai lavori. Non a caso, è in corso in tutta Italia la prima Campagna di Prevenzione e Diagnosi del Cheratocono. Obiettivo della campagna è quello di informare e sensibilizzare i giovani nei confronti della patologia. Ecco 4 cose che forse non sai sul cheratocono. 

1 – Nelle fasi iniziali, chi ha il cheratocono non sa cos’è e lo confonde con un difetto visivo

Spesso il cheratocono, specie nelle sue fasi iniziali, viene confuso con un difetto visivo. Solitamente si pensa ad un astigmatismo oppure ad una miopia. La deformazione della cornea effettivamente provoca questi difetti visivi, che tendono a peggiorare mano a mano che la patologia avanza. È fondamentale recarsi dall’oculista quanto prima, e non pensare di aver solamente bisogno di indossare o cambiare gli occhiali.

2 – Il cheratocono esordisce spesso durante l’adolescenza

Il cheratocono esordisce spesso in tenera età, durante l’adolescenza, per poi progredire fino a stabilizzarsi intorno ai 30-35 anni. Ne consegue che è fondamentale giungere ad una diagnosi nel modo più tempestivo possibile. Portare i nostri figli ad eseguire periodiche visite oculistiche può essere molto utile per accertarne la salute visiva e verificare l’eventuale presenza di patologie come il cheratocono, altrimenti confondibili con difetti visivi.

3 – Il cheratocono non si può curare con i farmaci

Il cheratocono è una patologia dall’evoluzione progressiva. Il suo trattamento non si può affidare esclusivamente ai farmaci. Due interventi in particolare, uno para-chirurgicho e l’altro chirurgico, possono invece essere risolutivi. Il primo è il cross linking corneale, il secondo è il trapianto di cornea. La scelta del tipo di intervento dipende dalla situazione specifica e dallo stadio evolutivo della patologia.

Aderisci alla Campagna di Prevenzione e Diagnosi del Cheratocono

Prevenzione cheratocono: Campagna Nazionale di Prevenzione e Diagnosi del Cheratocono

Ha luogo dal 10 settembre all’11 ottobre nei centri d’eccellenza in 16 città italiane la prima Campagna di Prevenzione e Diagnosi del Cheratocono. Un’importante iniziativa rivolta ai giovani dai 15 ai 35 anni d’età, ai quali viene offerto uno screening gratuito della patologia. Un’interessante occasione per fare prevenzione, ma anche per informarsi sulle caratteristiche di una patologia non molto conosciuta tra i non addetti ai lavori. Per prenotare il tuo screening, clicca sul pulsante sottostante o collegati al sito Curagliocchi.it.

Vuoi partecipare allo screening in Neovision?

Tra i promotori della Campagna figura anche Neovision. Sarà sufficiente scegliere la città di Milano e selezionare la clinica Neovision più vicina.

Ti aspettiamo!

Prevenzione cheratocono: Campagna Nazionale di Prevenzione e Diagnosi del Cheratocono

Prende il via la prima Campagna Nazionale di Prevenzione e Diagnosi del Cheratocono, promossa dall’Università di Verona, dal Centro Nazionale di Alta Tecnologia in Oftalmologia dell’Università di Chieti-Pescara e da Neovision Cliniche Oculistiche, in collaborazione con CAMO – Centro Ambrosiano Oftalmico. La campagna, patrocinata da A.I.CHE – Associazione Italiana Cheratoconici, SOI – Società Oftalmica Italiana e SITRAC – Società Italiana Trapianto di Cornea e con il patrocinio richiesto di Ministero della Salute e Regione Veneto, ha l’obiettivo di informare e sensibilizzare la popolazione su una patologia oculare ancora poco nota: il cheratocono. L’invito è rivolto ai cittadini  fra i 15 ed i 35 anni di età, per uno screening gratuito presso i centri specialistici aderenti dal 10 settembre all’11 ottobre 2019. 

Che cos’è il cheratocono

Una patologia dalle cause ancora poco note

Il cheratocono è una patologia della cornea che, se trascurata, può portare ad una riduzione anche grave della capacità visiva, fino alla cecità. Le cause del cheratocono non sono ancora del tutto note, anche se sembra che vi sia un certo grado di familiarità.

Come si presenta il cheratocono

La cornea di un occhio sano ha una forma tondeggiante: la curvatura è regolare, e la sua struttura è perfettamente trasparente. In presenza di cheratocono, invece, la cornea perde la sua regolare curvatura e si allunga verso l’esterno. La deformazione e l’assottigliamento della cornea comportano anche una perdita di trasparenza: la luce fatica ad oltrepassare la cornea, ed il processo visivo diviene più difficoltoso mano a mano che la patologia peggiora.

Una patologia oculare ancora poco nota

Sfortunatamente, il cheratocono è una patologia poco nota, che può esordire fin dalla pubertà: chi ne è affetto tende spesso a scambiarla per altro (stanchezza, affaticamento), o a sottovalutarla fino a quando i sintomi non si presentano in modo particolarmente evidente. Un campanello d’allarme potrebbe essere un astigmatismo che va via via peggiorando con l’avanzare dell’età.

Come si cura il cheratocono? Perché fare prevenzione è importante?

I trattamenti per il cheratocono esistono, e variano compatibilmente con lo stadio di avanzamento della patologia. La parola d’ordine però, come sempre accade in medicina, è prevenzione. Fare prevenzione e sottoporsi a regolari controlli della salute visiva può essere molto utile per giungere ad una possibile diagnosi in modo tempestivo.

Campagna Nazionale di Prevenzione e Diagnosi del Cheratocono

L’obiettivo della Campagna è quello di sensibilizzare la cittadinanza nei confronti di una patologia oculare, il cheratocono, che può pregiudicare seriamente vista. La Campagna è rivolta ai cittadini fra i 15 ed il 35 anni di età: puoi prenotare il tuo screening gratuito a partire dal 10 settembre presso il sito ufficiale selezionando il centro aderente più vicino a te.

Prevenzione cheratocono: Campagna Nazionale di Prevenzione e Diagnosi del Cheratocono

Dove posso sottopormi allo screening gratuito?

Le città aderenti alla prima Campagna Nazionale di Prevenzione e Diagnosi del Cheratocono sono: Bari, Bologna, Casale Monferrato (AL), Catanzaro, Chieti/Pescara, Firenze, Genova, Lecce, Macerata, Mestre, Milano, Moncalieri (TO), Napoli, Roma, Verona, Villorba (TV). Ti ricordiamo che anche Neovision aderisce alla Campagna per la Prevenzione e Diagnosi del Cheratocono: se hai piacere di sottoporti allo screening gratuito presso una delle nostre 3 cliniche di Milano, non esitare a selezionarla in fase di prenotazione. Ti aspettiamo!

Cheratocono cause - Neovision Cliniche Oculistiche

Il cheratocono è una patologia rara sconosciuta ai più. Le cause del cheratocono sono tutt’ora ignote, ma pare che esista un certo grado si famigliarità.

Le sue conseguenze possono portare anche alla perdita della vista. Spesso però, la diagnosi non è precoce e chi ne viene colpito se ne accorge ad uno stadio piuttosto avanzato.

Neovision è tra i centri oculistici d’avanguardia in tema di cheratocono e offre trattamenti di ultima generazione, sia farmacologici che chirurgici, in relazione allo stadio evolutivo della patologia.

Quando si parla di cheratocono, cause e cure relative, come per molte altre malattie, la parola d’ordine è una sola: prevenzione. Per questo abbiamo chiesto a uno dei nostri pazienti di raccontarci la sua storia e poterla pubblicare sul nostro sito: abbiamo pensato che forse, leggendo la storia di Giovanni, anche altri potessero essere stimolati a non sottovalutare alcuni sintomi che, in alcuni casi, possono essere rivelatori di alcune patologie.

Buona lettura!

Cheratocono: cause, sintomi, cure. La prima volta che ne ho sentito parlare

La prima volta che ho sentito la parola cheratocono è stato sei mesi fa. Non appena l’oculista ha pronunciato questa parola non ho avuto particolari reazioni: non avevo proprio idea di cosa si trattasse.

Cheratonono, cause, sintomi, trattamenti: non avevo idea di nulla di tutto ciò.

Sarà colpa dello stress

Nei mesi che hanno preceduto la diagnosi, avevo notato che la mia vista aveva un po’ cominciato a peggiorare: i sintomi del cheratocono cominciavano a manifestarsi, ma io non ne ero ancora consapevole.

Avevo appena cambiato mansione al lavoro e stando tutto il giorno davanti al pc, la prima cosa a cui ho pensato è stato un misto di stanchezza e stress. In effetti pensavo più a qualcosa di psicosomatico che ad un vero e proprio disturbo. Figuriamoci una malattia….

La sensazione di fatica visiva, però, non mi abbandonava e, a volte, mi era anche capitato di vedere doppio. I campanelli d’allarme stavano aumentando, fino a quando una sera, mentre rincasavo da una cena tra amici con la mia ragazza, mi sono accorto che la vista dei fari delle auto mi era quasi insopportabile.

A quel punto non potevo più rimandare…

Marta, la mia ragazza, mi ha quasi obbligato a prenotare immediatamente una visita oculistica, insistendo sul fatto che non potevo continuare così, che guidare in quelle condizioni, col rischio di vedere doppio o di essere abbagliato dai fari delle auto era pericoloso, eccetera eccetera… Quando la mia ragazza si mette in mente una cosa non c’è verso di contrastarla. E in questo caso, posso solo dire “per fortuna”.

La diagnosi

Io lavoro in zona Isola, passo in via Restelli tutti i giorni, quindi mi è subito venuto in mente di chiamare Neovision, anche perché è molto comodo da raggiungere uscendo dall’ufficio. Ho letto un po’ di recensioni e così mi sono definitivamente convinto a chiamare. Mi hanno prenotato un appuntamento per il giorno successivo ed è stato proprio lì che il dottor Monfardini ha pronunciato la parola cheratocono.

Il dottore mi ha spiegato di cosa si trattava e a quel punto, diciamo, un po’ di paura si è fatta sentire: in un primo momento l’unica cosa a cui riuscivo a pensare era il peggiore degli esiti…

Così ho iniziato a prendere confidenza con quelle parole: cheratocono, cause, cura, trattamenti, interventi, laser, trapianto di cornea e altre ancora…

Poi, però, mi sono tranquillizzato grazie soprattutto alla spiegazione del dottor Monfardini, che ringrazierò sempre per l’umanità e la professionalità con cui mi segue dall’inizio di questa avventura. Nonostante il panico iniziale, non mi sono mai sentito abbandonato a me stesso e, soprattutto, abbiamo individuato la soluzione terapeutica per il mio caso.

 

Adesso sto bene: sono stato fortunato

Adesso sto bene. Diciamo che so qual è il mio nemico, ma soprattutto so che esistono delle cure in relazione ai diversi stadi della malattia che potrebbero presentarsi.

La mia fortuna è stata un mix di fatalità: una fidanzata cocciuta che mi ha praticamente obbligato a fare una visita oculistica. L’incontro con una realtà specializzata e altamente tecnologica che mi ha permesso non solo una diagnosi immediata, ma anche delle cure mirate e moderne.

Non smetterò mai di ringraziare il Dottor Monfardini e tutto lo staff di Neovision che, dal primo momento in cui sono entrato in clinica, ha saputo mettermi a mio agio e seguirmi in tutto il percorso di diagnosi e cura della mia malattia. Troppo spesso ci si dimentica che siamo esseri umani e che la componente psicologica ed emotiva legata alle malattie ha un peso molto forte per le persone che ne sono colpite. Essere seguiti da professionisti che prendono in considerazione questo aspetto non è scontato, ma ha un valore davvero impagabile.

Giovanni Guidi

 

 

cheratocono - Neovision Cliniche Oculistiche

In questo articolo:

  1. Cheratocono: malattia rara
  2. Cos’è il cheratocono?
  3. Come si cura il cheratocono?

Facciamo un po’ di chiarezza su questo argomento ancora troppo poco conosciuto.

Cheratocono: malattia rara

Il cheratocono è una patologia sicuramente meno nota di altre come la cataratta ed il glaucoma, ma ugualmente seria. Le conseguenze del cheratocono, se trascurato, non diagnosticato per tempo oppure erroneamente scambiato per astigmatismo, possono essere particolarmente gravi, ed in ogni caso pregiudicano sensibilmente la visione di chi ne è affetto. Per un motivo che la scienza non è ancora stata in grado di identificare, la cornea malata di cheratocono si deforma progressivamente e le fibre di collagene che la compongono perdono la loro conformazione. Questa deformazione porta ad una perdita della sua forma regolarmente convessa e della sua perfetta trasparenza. Mano a mano che il tempo passa, la cornea subisce uno sfiancamento verso l’esterno e la visione si fa sempre più difficoltosa.

Cheratocono, malattia rara: come si cura?

Sfortunatamente, al momento non esistono farmaci in grado di contenere la progressiva deformazione della cornea, né di ridurre lo sfiancamento già in atto.

Lenti a contatto per cheratocono

Uno dei rimendi principali sono le lenti a contatto specifiche per cheratocono. Ad oggi, infatti, esistono diverse tipologie di lenti a contatto personalizzabili e ben tollerate pensate proprio per chi è affetto da deformità corneali. Queste lenti possono offrire una situazione di comfort visivo ai pazienti affetti dalla patologia nel suo stadio iniziale.

Cross-linking corneale

Il cross-linking è un trattamento non chirurgico che si basa sulla somministrazione locale di riboflavina, una sostanza che si attiva grazie ad un fascio di luce ultravioletta e che “nutre” la cornea migliorandone la struttura e rendendola più resistente alla deformazione. Questo trattamento è utile a rallentare la progressione del cheratocono. Con l’avvento del cross-linking, la necessità di ricorrere ai trapianti si è ridotta di circa il 30%.

Anelli intracorneali

Gli anelli intrastromali, o semi anelli di materiale plastico biocompatibile, si inseriscono nella cornea per regolarizzarne la forma, per dare più compattezza e per meglio contenere il processo di sfiancamento (deformazione) verso l’esterno della cornea stessa. E’ un intervento chirurgico che è in grado di restituire una buona visione a tutti i pazienti affetti da cheratocono nello stadio iniziale.

Cheratoplastica: il trapianto di cornea

Il trapianto di cornea si programma quando la patologia ha raggiunto uno stadio avanzato e la cornea è talmente danneggiata, per la perdita di forma e trasparenza, che la visione ne risulta gravemente compromessa dalla perdita di forma e di trasparenza della membrana. Poiché la cornea è composta da diversi strati (si immagini una cipolla), allora sarà possibile sostituire solamente uno di questi oppure tutti assieme. Si parlerà allora di cheratoplastica lamellare, nel primo caso, oppure perforante, nel secondo.

Leggi anche: cheratocono, sintomi e terapia

 

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gel - Neovision Cliniche Oculistiche

Mano a mano che il tempo passa la ricerca scientifica applicata sia all’oftalmologia sia a molte altre branche della medicina fa davvero passi da gigante, lasciando sempre meno spazio all’immaginazione. Oggi è la volta di una scoperta che, se applicata concretamente alla medicina oftalmica, potrebbe portare indubbio beneficio a tutti quei pazienti che soffrono di patologie della cornea in uno stadio piuttosto avanzato. 

La scoperta: un materiale in gel capace di riparare i danni alla cornea

La novità alla quale ci riferiamo non è ancora approdata concretamente al mondo della chirurgia oftalmica ed è ancora in fase sperimentale. Tuttavia, se confermata, essa potrebbe davvero assumere la valenza di una piccola grande rivoluzione per i pazienti affetti da patologie della cornea. Al momento molti di questi pazienti devono fare i conti con la possibilità di affrontare una cheratoplastica. La ricerca in questione è stata condotta da Reza Dana, docente di oftalmologia alla Harvard Medical School di Boston, e responsabile del servizio Cornea e Chirurgia Refrattiva al Massachussets Eye and Ear. La ricerca ha consentito di mettere a punto uno speciale materiale in gel adesivo capace di riparare la cornea anche laddove questa sia gravemente compromessa dall’avanzamento di una patologia come per esempio il cheratocono.

Un processo di rigenerazione cellulare attivato da un raggio di luce ultravioletta

Questo gel contiene al suo interno delle molecole che si attivano con la luce blu. Grazie ad una speciale tecnologia, esse si fondono con quelle naturalmente presenti sulla cornea dando vita a nuove cellule più resistenti e sane. Il principio che sta a monte ricorda vagamente quello di un’altra procedura attualmente in uso per il trattamento del cheratocono, il cross linking corneale. Quest’ultimo ha lo scopo di rinforzare i legami tra le molecole che formano la cornea e prevede l’applicazione topica di riboflavina attivata da uno speciale raggio di luce ultravioletta.

I limiti della scoperta

Come detto, la scoperta se confermata avrà senza dubbio dei risvolti interessanti per molte persone affette da patologie anche gravi della cornea. Al momento però il gel individuato e messo a punto dal professor Reza Dana necessita di essere ulteriormente testato. Il dubbio avanzato da molti studiosi è che il processo di polimerizzazione della molecola tramite luce blu, possa dar vita ad una porzione di tessuto corneale rinnovata e rigenerata ma non completamente trasparente.

Le cellule di collagene delle quali è fatta la cornea sono disposte, per natura, in modo perfettamente parallele le une alle altre. Questa disposizione garantisce la perfetta trasparenza della struttura e il passaggio dei raggi solari.

Se il gel dovesse rigenerare il tessuto corneale ma non garantirne la perfetta trasparenza, l’aver trattato la lesione potrebbe comunque non garantire l’effetto sperato al paziente, ovvero non restituire la visione perfettamente nitida. Non ci resta che attendere i risultati dei nuovi test che il professor Dana condurrà in futuro, per sapere se il benessere di molti pazienti – affetti per esempio da cheratocono – potrà dipendere anche da questo innovativo materiale in gel. 

Fonte: Science Advances

Il cheratocono è una patologia degenerativa della cornea che ne provoca una progressiva deformazione. Le cause della patologia sono ancora oggetto d’indagine, mentre per quanto riguarda le possibilità di trattamento, ad oggi esistono diverse soluzioni, selezionabili in base all’avanzamento della malattia. Cerchiamo di fare un pò di chiarezza sul tema. 

Cos’è il cheratocono

Come anticipato, il cheratocono è una patologia che colpisce la cornea, ovvero quella preziosissima lente che si trova nella parte anteriore dell’occhio e che, in virtù della sua perfetta trasparenza, garantisce un ottimale passaggio dei raggi luminosi verso l’interno. Quando ci si ammala di cheratocono, la cornea si deforma e si assottiglia, perde la sua forma regolare e tende ed assumere una forma leggermente allungata verso l’esterno. Come conseguenza di questa deformazione, le fibre di collagene che compongono la cornea perdono la loro struttura determinando, soprattutto nelle fasi più avanzate della malattia, una perdita della sua trasparenza. E la visione, che prima era nitida, si impoverisce progressivamente diventando sempre più difficoltosa. Sfortunatamente le cause del cheratocono non sono ancora del tutto note, anche se c’è chi avanza l’ipotesi che vi sia una predisposizione genetica.

Come si risolve il cheratocono

Il cross-linking corneale

Ad oggi, i farmaci non sono sufficienti a curare il cheratocono, né ad arrestarne la progressione. Nelle fasi d’esordio della patologia si può ricorrere ad un trattamento non chirurgico chiamato cross-linking. Si tratta di un trattamento che, grazie all’applicazione locale di una sostanza chiamata riboflavina che viene attivata da una luce ultravioletta. Essa aiuta a rendere la cornea più stabile e resistente rinforzando i legami delle fibre di collagene che la compongono.

Anelli intra-corneali ad azione contenitiva

Se la patologia è invece ad uno stadio più avanzato, si può ricorrere ad un intervento chirurgico. Parliamo dell’inserimento, nella cornea, di anellini di un materiale plastico biocompatibile che contengono la cornea limitandone lo sfiancamento.

Cheratoplastica lamellare o cheratoplastica perforante

Infine, nei casi particolarmente gravi, si più ricorrere ad al trapianto della cornea, che può essere parziale (lamellare) oppure totale (perforante) a seconda della situazione clinica del paziente.

Vuoi saperne di più?

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Presbiopia laser, ma non solo.

Spesso annoverata nell’elenco dei difetti refrattivi (come la miopia, l’ipermetropia e l’astigmatismo) la presbiopia è invece un difetto accomodativo.

Immaginiamo di giocare con un elastico: dopo un po’ di tempo e numerose sollecitazioni, inizia a perdere il suo tono originale.  Questo è ciò che accade ai nostri occhi all’incirca dopo i 40 anni. La naturale capacità accomodativa viene meno, e si fatica sempre di più a mettere a fuoco gli oggetti, soprattutto quelli vicini. Il classico esempio è quello di chi tende ad allontanare il libro per riuscire a mettere a fuoco le lettere. Tuttavia, la presbiopia si può risolvere con diverse soluzioni. Vediamole insieme.

Soluzioni alla presbiopia: laser e non solo

Esistono diverse soluzioni per la presbiopia: laser e non.

Accade di solito intorno alla quarantina: un bel giorno, mentre provi a leggere l’etichetta di un prodotto al supermercato, ti accorgi che fatichi a mettere a fuoco le lettere. E’ arrivata l’ora di inforcare il tuo (forse) primo paio di occhiali.

Come affrontare dunque la presbiopia? 

Tre soluzioni possibili per risolvere la presbiopia

Per chi non tollera più lenti a contatto e occhiali o chi non ne ha mai portati e non si sente a suo agio all’idea di iniziare proprio adesso.

Ma anche per chi ha già una presbiopia piuttosto accentuata, o ancora ha una presbiopia abbinata ad un altro difetto visivo e desidera vedere bene a tutte le distanze in piena libertà.

Vediamo nel dettaglio le possibilità che oggi l’oftalmologia mette a disposizione per la correzione della presbiopia.

Intervento laser

L’intervento laser per risolvere la presbiopia è molto simile a quello che si effettua per la correzione dei difetti visivi come la miopia, l’ipermetropia e l’astigmatismo.

Questo genere di intervento per la correzione della presbiopia laser non viene normalmente consigliato in caso di patologie oculari o casi quali:

  • glaucoma
  • cheratocono
  • patologie autoimmuni
  • presenza di una cornea troppo sottile
  • meno di 40 anni di età

Lenti intracorneali

Le lenti intracorneali sono lenti particolarmente sottili, che vengono inserite nella parte centrale della cornea, lo stroma. Si tratta di lenti biocompatibili, perfettamente tollerabili, e invisibili dall’esterno.  Anche in questo caso l’oculista valuterà con attenzione lo stato di salute generale dell’occhio ed in particolar modo quello della cornea. Prima dell’intervento devono essere eseguiti una serie di esami specifici volti a stabilire la piena idoneità a questa soluzione.

Cristallini artificiali

Sicuramente avrete già sentito parlare dei cristallini artificiali in riferimento all’intervento di facoemulsificazione per l’eliminazione della cataratta. Operarsi “di cataratta” significa infatti sostituire il cristallino naturale dell’occhio con uno artificiale.  Se si ha già una presbiopia piuttosto accentuata, abbinata ad un esordio di cataratta oppure ad un’elevata miopia, è possibile che l’oculista proponga proprio questa soluzione.

Questo intevento consente inoltre al paziente di non sviluppare mai la cataratta, che è un fenomeno tipico ed esclusivo proprio del cristallino naturale.

FREEDOM: libero da occhiali, libero dalla presbiopia (e non solo)

FREEDOM è la visita specialistica oculistica firmata Neovision pensata per chi vuile risolvere difetti visivi come miopia, astigmatismo, ipermetropia ed anche presbiopia. Con FREEDOM valuteremo insieme in modo approfondito lo stato di salute dei tuoi occhi, con riferimento alla tua idoneità all’intervento per la correzione dei difetti visivi.

Se sei interessato, contattaci allo 02 30317600 dal lunedi al venerdi dalle 9,00 alle 19,00.

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benefici della riboflavina

La riboflavina è una vitamina molto importante per la salute del nostro organismo e dei nostri occhi. Conosciuta anche come vitamina B2, essa è fondamentale per mantenere in buona salute i tessuti e le mucose, nonché per mantenere il metabolismo sempre efficiente. Essa svolge anche un ruolo importante nel mantenimento della buona salute dei nostri occhi. Vediamone le ragioni.

Le vitamine del gruppo B, tante preziose alleate per la nostra salute

Tutte le vitamine del gruppo B, inclusa dunque la B2, sono preziose per il buon funzionamento del sistema nervoso e del sistema epatico, aiutano il corretto metabolismo delle proteine e dei lipidi e la trasformazione dei carboidrati in lipidi. Ognuna di esse, poi, è “specializzata” in un’ulteriore azione e porta specifici benefici all’organismo. La vitamina B4, per esempio, è preziosa per il sistema immunitario; la vitamina B12 è un’ottima alleata per chi soffre di anemia; la vitamina B6 tiene a bada il colesterolo alto; la vitamina B5 mantiene alto l’umore. La vitamina B2, conosciuta anche come riboflavina, è un valido aiuto per mantenere tessuti e mucose in ottima salute.

La vitamina B2: tessuti e mucose sempre “in forma”

La vitamina B2 è ottima per combattere le infiammazioni e per favorire la digestione, aiuta il metabolismo e, soprattutto, mantiene il sistema nervoso, la pelle e gli occhi sempre sani ed efficienti. Essa non viene sintetizzata dal nostro organismo, né è possibile immagazzinarla, dunque è necessario assumerla giornalmente. Il consiglio che vi diamo è quella di assumerla attraverso gli alimenti, ma se preferite potete acquistare un integratore alimentare.

Benefici della vitamina B2 per gli occhi

La vitamina B2 è preziosa per la salute degli occhi, perché i tessuti del nostro apparato visivo sono per lo più mucose, che traggono grande beneficio da questo prezioso elemento. Assumere quotidianamente la vitamina B2 aiuta a mantenere l’occhio sano ed in perfetta forma. Chi soffre di cheratocono, per esempio, troverà beneficio nell’applicazione di riboflavina (vitamina B2) ad uso topico proprio sulla cornea, poiché questa rinforza i legami tra le fibre di collagene che la compongono, che garantiscono il mantenimento di una morfologia il più tondeggiante ed omogenea possibile.

Come identificare una carenza di riboflavina

Quando la pelle è particolarmente screpolata, gli angoli della bocca si tagliano, si avverte prurito al naso, al viso o al collo, si va soggetti ad afte e si prova spesso un certo bruciore agli occhi ed un calo della capacità visiva, ma anche una certa stanchezza, la causa potrebbe essere proprio una carenza di vitamina B2. La soluzione naturalmente è assumere alimenti che la contengano.

Dove si trova la riboflavina o vitamina B2

La vitamina B2 si trova nel latte, nello yogurt, nei formaggi, nel lievito di birra (non a caso è risaputo che il lievito di birra faccia bene alla pelle), nel pollo, nelle mandorle, nel grano e riso integrale, nel tuorlo d’uovo e nei piselli.