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Tipi di cataratta - Neovision Cliniche Oculistiche

La cataratta è una patologia oculare che coinvolge il cristallino, la piccola lente collocata dentro il nostro occhio: uno dei responsabili della funzione visiva. Senza un cristallino sano e perfettamente funzionante, vedere sarebbe praticamente impossibile. Ma che fare quando il cristallino si ammala? E quali sono i casi in cui questo accade? Ecco elencati i 6 tipi di cataratta. Conosciamoli meglio uno ad uno.

Tipi di cataratta: una visione d’insieme

La cataratta è l’opacizzazione del cristallino. Quando il cristallino si opacizza, cioè perde progressivamente la sua trasparenza, i raggi luminosi faticano sempre di più ad attraversarlo e a raggiungere la retina. Come conseguenza di questa difficoltà, la visione si fa sempre meno vivida e nitida e più incerta.

Quanti tipi di cataratta esistono?

Di seguito illustriamo i 6 tipi di cataratta che è possibile contrarre. Di questi, quella senile è più frequente. Ma anche le altre hanno un’incidenza che non andrebbe sottovalutata, ragion per cui non ci stancheremo mai di ripetere che fare prevenzione è fondamentale.

1 – Cataratta congenita

Fra i tipi di cataratta esistenti, la cataratta congenita, come suggerisce lo stesso nome, è quella presente sin dalla nascita. La cataratta congenita può essere monolaterale o bilaterale. Le cause possono essere molteplici:

  • una causa di tipo genetico;
  • una malattia contratta dalla madre durante il primo trimestre della gestazione (varicella, rosolia, herpes sistemico, parotite…);
  • l’assunzione di farmaci particolari da parte della madre, sempre in fase gestazionale;
  • l’esposizione della madre ai raggi X in gravidanza.

La cataratta congenita si può curare?

Sì, a patto che venga diagnosticata e trattata in modo tempestivo, con un intervento chirurgico.

2 – Cataratta giovanile

Nella cataratta giovanile il sintomo è sempre lo stesso, ovvero l’opacizzazione del cristallino, ma le cause possono essere differenti. Si tratta naturalmente di una cataratta che compare in giovane età.

La cataratta giovanile si può curare?

Certamente, la cataratta giovanile si può trattare ricorrendo all’intervento per la sostituzione del cristallino. L’intervento si chiama facoemulsificazione, e prevede che il cristallino naturale, oramai opacizzato, venga frammentato con gli ultrasuoni e rimosso. Al termine di questa operazione, il cristallino viene sostituito con uno artificiale, perfettamente trasparente e destinato a durare per sempre.

3 – Cataratta diabetica

La presenza di alcune patologie sistemiche può predisporre all’insorgenza della cataratta. La più nota e comune tra queste è il diabete. La cataratta diabetica si caratterizza, come le altre, da un’opacizzazione del cristallino. Non dimentichiamo che il diabete predispone anche all’insorgenza altre patologie oculari, come la maculopatia diabetica o di la retinopatia diabetica.

La cataratta diabetica si può curare?

La cataratta diabetica è trattabile con un intervento di rimozione della stessa, proprio come accade per quella senile. Nel caso di un paziente affetto da diabete, però, è bene sottolineare l’importanza di curare opportunamente anche il diabete stesso. Affidatevi ad uno specialista diabetologo di fiducia e fatevi seguire con costanza, osservando alla lettera le indicazioni terapeutiche che egli vi fornisce.

4 – Cataratta traumatica

Un trauma forte, come una contusione o una ferita possono causare l’insorgenza della cataratta, a qualunque età. Naturalmente, a seconda del tipo di trauma, questa cataratta potrà essere monolaterale o bilaterale.

La cataratta traumatica si può curare?

Qualora la causa sia traumatica, non si pensi che una volta guariti gli altri eventuali sintomi causati dal trauma (ferite, ematomi), guarisca anche la cataratta. L’opacizzazione del cristallino è un processo irreversibile, a prescindere dalla sua causa. Anche la cataratta traumatica si può curare. Come per gli altri tipi di cataratta, si procede con l’intervento di sostituzione del cristallino.

5 – Cataratta secondaria

La cataratta secondaria può manifestarsi, talvolta, a seguito dell’intervento di facoemulsificazione. Si tratta di un’opacizzazione della capsula posteriore, ovvero della parte posteriore dell’involucro che conteneva precedentemente il cristallino naturale.

La cataratta secondaria si può curare?

La cataratta secondaria si risolve in modo definitivo con un semplice e veloce ritocco eseguito con un laser specifico, del tutto indolore.

6 – Cataratta senile

La cataratta senile è quella tipica dell’età avanzata. E’ la cataratta più diffusa, e quella per la quale oggi si opera con maggior frequenza. L’opacizzazione del cristallino ha inizio intorno ai 60 anni e avanza progressivamente mano a mano che l’età avanza. La vista si fa sempre più difficoltosa: un ostacolo difficile da affrontare, se si considera che in età avanzata subentrano anche altre difficoltà, come per esempio quelle di tipo motorio, oppure relative all’udito o di altro tipo ancora.

La cataratta senile si può curare?

La cataratta senile si può curare. Il consiglio che diamo ai nostri pazienti è quello di fare molta prevenzione in modo tale da raggiungere una eventuale diagnosi in modo tempestivo, per 3 motivi fondamentali:

  1. Autonomia e indipendenza. Chi sceglie di procedere all’intervento quando ancora l’età non è troppo avanzata, potrà regalarsi una terza età serena, vissuta in modo il più indipendente ed autonomo possibile.
  2. Salute oculare. Una cataratta trascurata e lasciata progredire toppo a lungo rischia di innescare altri problemi oculari, come un aumento della pressione intraoculare, per esempio. Al contrario, l’intervento di cataratta può aiutare a stabilizzare la pressione intraoculare.
  3. Possibilità di risolvere i propri difetti visivi. L’intervento di cataratta offre la possibilità di scegliere tra una vasta gamma di moderni cristallini artificiali. Questi cristallini, chiamati anche lenti intraoculari, sono altamente personalizzabili e possono essere, per fare un esempio, monofocali o multifocali. Operare significa dunque non solo vedere bene, ma anche tornare a vedere meglio di prima.

A proposito di lenti intraoculari personalizzabili, leggi anche:


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Negli ultimi tempi abbiamo avuto modo di affrontare, tra le pagine di questo magazine virtuale, diverse tematiche inerenti la cataratta. Si è parlato di cataratta congenita, acquisita, giovanile, pediatrica. Oggi è la volta della cataratta bianca. Di che si tratta?

Che cos’è la cataratta bianca

La cataratta è quella patologia oculare che porta il cristallino ad opacizzarsi in maniera progressiva. Quando l’opacità è particolarmente avanzata, si parla di cataratta bianca perché il cristallino, in questo caso, si può presentare di colore bianco. La cataratta bianca appartiene al gruppo delle cataratte “ipermature”, assieme ad altre varianti ugualmente insidiose come quella brunescente e quella nigra. La notevole opacizzazione di un cristallino bianco impedisce quasi totalmente il passaggio della luce e rappresenta, non solo dal punto di vista del paziente, ma anche dal punto di vista medico, un problema piuttosto complesso.

Oggi, per fortuna, le cataratte bianche non sono così comuni, perché la cataratta si opera sempre più spesso non appena viene diagnosticata e prima che diventi matura o addirittura ipermatura.

Soprassedere all’intervento di cataratta? Meglio di no

Rimandare l’intervento di cataratta è sconsigliabile. Anzi, è meglio effettuarlo quanto prima, perché:

  • la perdita di funzionalità visiva ha ripercussioni psicologiche sul paziente;
  • le ripercussioni si hanno anche sul piano economico e sociale;
  • una cataratta matura o ipermatura può causare altre patologie oculari potenzialmente dannose.

Parola d’ordine: prevenzione

Come già anticipato, la cataratta bianca ormai non è un fenomeno molto frequente, perché oggi l’intervento di facoemulsificazione è diventato un intervento sicuro e di routine, ed è oramai assodato che prima lo si affronta e meglio è. Tuttavia, esistono casi di soggetti anziani o poco informati che pensano di non veder bene a causa dell’età, imputando erroneamente le proprie carenze visive ad un aumento della presbiopia. Ecco perché la prevenzione gioca un ruolo di primo piano. Recarsi da uno specialista o accompagnare i propri genitori anziani ad una visita oculistica specialistica è il primo passo per offrire loro una terza età serena, fatta di autonomia e di serenità.

LUCE E COLORI, la visita specialistica per la cataratta

LUCE E COLORI è la visita oculistica specialistica che Neovision ha messo a punto per valutare lo stato di salute oculare con particolare riferimento al cristallino ed all’eventuale presenza di cataratta. Si tratta di una visita molto approfondita , in grado di stabilire anche l’idoneità all’intervento di cataratta.

In caso di necessità del paziente, all’interno dell’area metropolitana di Milano è anche possibile prenotare una visita oculistica specialistica a domicilio, con la formula A CASA TUA.

Vivere la terza età senza paura grazie all’intervento di facoemulsificazione

L’intervento di facoemulsificazione è quella procedura chirurgica che consente di sostituire il cristallino opacizzato, sia esso una cataratta bianca o con altre caratteristiche, con una lente intraoculare perfettamente trasparente.

Un intervento oggi altamente sicuro e capace di restituire alla persona:

  • una capacità visiva ottimale (non dimentichiamo che oggi le lenti intraoculari sono pensate anche per correggere eventuali difetti visivi);
  • nuova sicurezza in se stessi ed autonomia.

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Chiamaci dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 3031 7600.

Alla nascita il sistema visivo è incompleto sia anatomicamente sia nella funzionalità e per mancanza di esperienza visiva. La maturazione si realizza attraverso il completamento delle parti neuro-anatomiche sotto la spinta dell’esperienza visiva. Alla nascita la visione del bambino ha un orizzonte limitato e la sopravvivenza è sopravvivenza è affidata alla sensorialità tattile. La completa maturazione si raggiunge verso i 6-7 anni di età. Prima e dopo questa età, è di estrema importanza eseguire regolari controlli oculistici per seguire lo sviluppo degli occhi, della visione, e per verificare la presenza di malattie e difetti visivi. Perchè le malattie dell’occhio e i difetti visivi possono comparire anche in età pediatrica, e il loro impatto sulla visione in età adulta è sempre determinante. 

I problemi oculari dell’età pediatrica

I problemi oculari che possono caratterizzare l’età pediatrica sono:

  • i difetti di rifrazione: miopia, ipermetropia, astigmatismo;
  • l’ambliopia, nota anche ai più come “occhio pigro”, cioè un occhio che non vede bene perchè non ha sviluppato appieno la sua capacità visiva.
  • lo strabismo.

I difetti di rifrazione nei bambini

Ipermetropia nei bambini

L’ipermetropia è un difetto frequente nei bambini, legato “all’occhio piccolo che deve ancora crescere”. La condizione di normalità è che tutti i bambini, alla nascita, siano ipermetropi. Mano a mano che l’occhio e le sue strutture giungono a maturazione e raggiungono la conformazione “adulta”, spesso (ma non sempre) questo difetto tende a svanire. Altre volte, l’ipermetropia, soprattutto se diversa tra i due occhi, può impedire lo sviluppo della capacità visiva, portando al cosiddetto “occhio pigro”.

Miopia nei bambini

La miopia può avere cause sia genetiche che ambientali. Alcune persone sono miopi già nella prima infanzia, mentre la maggior parte lo diventa in età scolare. La maggior parte delle persone diventamiope già dalla prima infanzia, e sperimenta un progressivo aumento del difetto visivo fino all’età di 20-25 anni circa, età intorno alla quale la vista solitamente si stabilizza. Il bambino miope va subito corretto bene con un occhiale su misura e ciò è ancora più importante quando il bambino utilizza gli occhi più intensamente per i compiti richiesti dalla scuola. Vedere bene, aiuta a sentirsi più sicuri, a socializzare meglio, a partecipare alle lezioni in modo attivo e ad avere un rendimento migliore.

Astigmatismo nei bambini

Come l’ipermetropia, anche l’astigmatismo può comparire in età pediatrica. Tutti gli occhi alla nascita hanno un “astigmatismo fisiologico”, che nel tempo può restare stabile e normale, oppure evolvere in forme diverse. Spesso l’astigmatismo si manifesta in associazione con gli altri difetti visivi, e dunque può essere miopico o ipermetropico. L’astigmatismo è più disturbante sia della miopia sia dell’ipermetropia, ed interferisce significativamente con il normale sviluppo della capacità visiva. Per questo motivo la visita oculistica specialistica è fondamentale.

Perché è importante individuare quanto prima i difetti della visione?

I difetti della visione dei bambini vanno individuati quanto prima perché prima si agisce e più possibilità ci sono di costruire una buona visione per l’età adulta.

Le tappe della prevenzione in età pediatrica, sono:

  • 4 settimane di vita: verifica la presenza di eventuali patologie congenite, come per esempio una cataratta congenita o un glaucoma congenito.
  • 2-3 anni di vita: per escludere la presenza di un occhio pigro, che consiste nello sviluppo parziale della capacità visiva di un occhio e crea un apparato visivo asimmetrico, con l’uso preferenziale di un occhio e l’abbandono progressivo dell’altro;
  • 5-6 anni di vita: fondamentale per verificare lo stato evolutivo dell’apparato visivo e per controllare la vista del bambino nel momento del suo ingresso nella scuola.

Se sei un genitore, non dimenticare mai che gli occhi e la vista sono un bene davvero prezioso. Annota le tappe della prevenzione oculistica sul calendario e prenota di volta in volta una visita oculistica specialistica accurata ed approfondita per i tuoi piccoli.

In questo modo, li aiuterai a crescere sani, ad affrontare il mondo con ottimismo e con sicurezza di sé e ad ammirarlo in tutta la sua straordinaria bellezza.

Per prenotare FOR KIDS, la visita oculistica specialistica per l’età pediatrica, chiama dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 30317600.

cataratta congenita

Quando si sente parlare di cataratta solitamente si pensa ai soggetti più anziani, che notoriamente vanno incontro ad una opacizzazione del cristallino e molto spesso ricorrono ad un intervento per risolvere la patologia. Eppure, vi sono diverse altre tipologie di cataratta, alcune meno note, altre forse di più, con cause non sempre fisiologiche e che colpiscono soggetti di diverse fasce d’età. Una di queste tipologie è la cataratta congenita. Un team di studiosi italiani oggi sta unendo le forze per approfondire la conoscenza intorno a questa patologia. Vediamo di che si tratta.

Cataratta congenita: di cosa di tratta

La cataratta congenita, ce lo suggerisce la parola stessa, è tale in quanto si manifesta sin dalla nascita. Ciò che oggi si sa a proposito di questa patologia, è che si può manifestare mono o bilateralmente, e che spesso la sua causa è genetica, ma non solo. La cataratta congenita può anche essere la conseguenza dell’esposizione a raggi x o dell’assunzione di particolari farmaci da parte della madre in fase gestazionale, nonché di alcune malattie specifiche sempre della madre nei primi tre mesi di gravidanza, quali parotite, rosolia, varicella o herpes sistemico.

Un team di studiosi al lavoro per approfondire le cause della cataratta congenita

La cataratta congenita ad oggi è una delle maggiori cause della cecità infantile a livello mondiale, con una percentuale che talvolta tocca quota 20%: tuttavia, se diagnosticata e trattata in tempo, essa è curabile. Ecco perché l’Onlus Cataratta Congenita Oggi, con un team di studiosi dell’oculistica pediatrica e genetica medica dell’Ospedale Niguarda di Milano, in collaborazione con gli studiosi di Medicina Molecolare dell’Università di Pavia, ha dato recentemente il via ad uno studio volto a conoscere meglio le origini della cataratta congenita, con particolare riferimento alla sua origine genetica, in merito alla quale vi sono ancora molte incognite da risolvere.

Cataratta congenita: una causa genetica ancora da approfondire

Anche se, come già detto, la cataratta congenita è causata da fattori genetici, questi sono ancora poco chiari. Quel che è chiaro ad oggi è che sono 29 i geni associati alla patologia, ma non sempre la mutazione di un gene porta la malattia ad avere le medesime caratteristiche, così come, al contrario, quando la malattia si presenta in soggetti diversi con le stesse caratteristiche, succede che i geni responsabili della sua manifestazione siano differenti. La strada per conoscere fino in fondo tutti gli aspetti della cataratta congenita è dunque ancora piuttosto lunga.

Parola d’ordine prevenzione

Accertare l’eventuale presenza di patologie congenite, così come verificare lo stato di salute degli occhi e la capacità visiva dei più piccoli è fondamentale per garantire loro un’infanzia serena e spensierata, nonché un inserimento nella scuola al massimo delle loro potenzialità sia per ciò che concerne il rendimento, sia a livello di socializzazione con i coetanei.

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