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Campagna Nazionale Occhio Secco 2019 - Neovision Cliniche Oculistiche

Campagna Nazionale Occhio Secco 2019 – Prende oggi il via per il quarto anno consecutivo il Mese della Prevenzione e Diagnosi della Sindrome dell’Occhio Secco, un’iniziativa organizzata e promossa dal Centro Italiano Occhio Secco e dalla Clinica Oculistica dell’Università dall’Insubria di Varese. L’iniziativa ha ricevuto il patrocinio del Ministero della Salute, del Comune di Milano e della SOI – Società Oftalmica Italiana. L’appuntamento è dall’8 maggio al 14 giugno in 15 centri d’eccellenza dislocati su tutto il territorio italiano. A te i dettagli. 

Cos’è la Sindrome dell’Occhio Secco

La Sindrome dell’Occhio Secco non è solamente un disturbo oculare passeggero, ma una vera e propria patologia che coinvolge tutto l’apparato visivo e che implica una serie di sintomi ben definiti, tutti riconducibili ad una disfunzione del sistema di lubrificazione lacrimale dell’apparato oculare. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito la Sindrome dell’Occhio Secco “uno dei disturbi tra i più ignorati e sottovalutati della società moderna”. Le cause sono molteplici. La sua incidenza ha subito, negli ultimi anni, un picco imputabile ai cambiamenti climatici in atto a livello globale. Ondate di calore, lunghi periodi di siccità, aumento dei livelli di particolato nell’aria, sono i responsabili della crescente diffusione della patologia.

Campagna Nazionale Occhio Secco 2019: a chi è rivolto lo screening e come prenotare

L’obiettivo generale della Campagna Nazionale Occhio Secco 2019 è quello di sensibilizzare  la popolazione al tema dell’Occhio Secco. Lo screening è rivolto a tutti. Puoi prenotare il tuo appuntamento a partire dall’8 maggio presso il sito del Centro Italiano Occhio Secco, selezionando la città a te più vicina. 

Campagna Nazionale Prevenzione Occhio Secco 2'019 - Neovision Cliniche Oculistiche

Dove posso sottopormi allo screening?

Le città che quest’anno aderiscono alla Campagna Nazionale Occhio Secco 2019 sono: Milano, Varese, Arezzo, Bari, Catania, Lecce, Napoli, Padova, Pisa, Sassari e Torino. Ti ricordiamo che anche Neovision Cliniche Oculistiche aderisce al Mese della Prevenzione e della Cura della Sindrome dell’Occhio Secco: se hai piacere di sottoporti allo screening presso una delle nostre 3 cliniche, non esitare a selezionarla in fase di prenotazione.

Ti aspettiamo!

Morbo di Parkinson: diagnosi possibile nelle lacrime | Nel corso dello scorso Congresso Mondiale sul Morbo di Parkinson, svoltosi in Francia nell’agosto del 2018, è stata presentata un’interessante ricerca. Il focus sulla composizione delle secrezioni lacrimali condotta dai ricercatori della Keck School of Medicine della University Of Southern California. I risultati della ricerca potrebbero rivelarsi particolarmente utili nella diagnosi del morbo di Parkinson. Vediamo tutti i dettagli.

Morbo di Parkinson: diagnosi possibile nelle lacrime

Il morbo di Parkinson o malattia di Parkinson è una malattia neurodegenerativa causata dalla morte delle cellule responsabili della produzione di dopamina, un neurotrasmettitore fondamentale per il corretto svolgimento di molte funzioni del nostro organismo. Il movimento, il sonno, l’umore, la memoria e molte altre. La funzione maggiormente impattata dalla patologia è quella del movimento volontario. Il primo sintomo che salta alla mente quando si immagina un paziente affetto da morbo di Parkinson, è infatti la difficoltà motoria e la fatica nel controllare i movimenti. La malattia, tuttavia, presenta anche molti altri sintomi, tra cui alcuni di tipo neuropsichiatrico. Purtroppo, ad oggi il processo diagnostico del morbo di Parkinson non è né facile, né standardizzato: non esiste infatti un test per la diagnosi certa e precoce della patologia. Ecco spiegato perché la ricerca condotta da Mark Lew e colleghi presenta dei risvolti potenzialmente molto interessanti.

La ricerca di Mark Lew sulla composizione delle secrezioni lacrimali | Morbo di Parkinson diagnosi

L’ipotesi

Il paziente parkinsoniano presenta delle alterazioni del sistema nervoso. Parimenti, le cellule lacrimali sono attivate proprio per via nervosa. Pertanto i ricercatori hanno ipotizzato che un alto contenuto proteico delle lacrime potrebbe essere un indicatore utile per la diagnosi del morbo di Parkinson.

La ricerca

Alla ricerca hanno preso parte 96 pazienti parkinsoniani e 60 pazienti sani. Gli studiosi hanno preso in esame il dosaggio di alcune proteine presenti nella secrezione lacrimale dei partecipanti, tra cui l’alfa-sinucleina, una proteina che – nella sua forma aggregata – è legata a doppio filo alla presenza del morbo di Parkinson.

Le conclusioni

I risultati hanno mostrato come l’alfa-sinucleina sia maggiormente presente nei pazienti parkinsoniani, mentre per quanto riguarda le altre proteine prese in esame, non sono state individuate differenze nei dosaggi tra pazienti sani e pazienti affetti da morbo di Pakinson. Lew e colleghi hanno dunque concluso che il quantitativo di alfa-sinucleina nella sua forma aggregata può avere un potenziale diagnostico per quanto riguarda il morbo di Parkinson. Queste conclusioni potrebbero aprire la strada alla messa a punto di un test di routine che consenta di confermare o escludere la diagnosi di Parkinson già dalla comparsa dei primissimi sintomi.

Fonte Neurology.org