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occhiali da sole - Neovision Cliniche Oculistiche

Gli occhiali da sole sono accessori capaci di completare qualunque tipo di look. Le montature oggi in commercio riescono ad incontrare una vasta gamma di gusti, mentre le lenti stanno raggiungendo sempre più alti standard qualitativi. Ma non è solo l’esigenza estetica a doverci spingere ad acquistare un paio di occhiali da sole. Il motivo principale deve essere, naturalmente, la protezione dei nostri occhi dalle aggressioni esterne. In primis quelle dei raggi UV.

Quali sono le caratteristiche di un buon paio di occhiali da sole?

Protezione dai raggi UV

Gli occhiali da sole ci proteggono in primo luogo dai raggi UV. I raggi UV includono i raggi UVA, UVB e UVC. Si tratta di raggi che fanno parte dell’ampio spettro solare e che, a differenza dgli altri, hanno una temperatura bassa, una lunghezza d’onda particolarmente corta ed un’alta frequenza. Questo tipo di raggi non sono visibili all’occhio umano ma possono arrecare danni alla vista. Questo accade perché essendo freddi non innescano il naturale riflesso di restringimento della pupilla, e quindi l’occhio non è in grado di difendersi da solo. Eppure, sono proprio questi raggi i più pericolosi per la vista, perché riescono ad attraversare indisturbati diverse strutture oculari, arrivando fino alla retina.

Occhiali da sole con protezione UV: un consiglio

Alla luce di quanto spiegato sopra, è evidente che gli occhiali da sole devono avere una buona protezione UV. In commercio troverete occhiali con protezione UV al 100%, ma anche meno. Esistono anche occhiali da sole molto scuri ma privi di protezione UV. E’ quindi sbagliato pensare che gli occhiali scuri siano sinonimo di protezione garantita.

Protezione dalla luce visibile e capacità di assorbimento

Gli occhiali da sole proteggono anche dai raggi che fanno parte dello spettro visibile. In questo caso non si parlerà di occhiali con protezione UV, ma di occhiali con assorbimento di luce. La capacità di assorbimento è data dal rapporto tra quantità di luce che colpisce la lente e quantità di luce che riesce ad attraversare la lente. Un buon occhiale ha un assorbimento di luce dal 60% all’80%. Se praticate sport acquatici oppure sport invernali sulla neve, dove la luminosità è particolarmente intensa a causa del riverbero, è meglio scegliere un occhiale con un assorbimento della luce pari al 90-95%. Il potere filtrante è generalmente indicato da un valore che va da 0 a 4. Un potere filtrante pari a 0 è nullo, mentre pari a 4 è molto alto.

Marchio CE

Tutti gli occhiali da sole devono essere certificati CE. Questo significa che l’occhiale è stato prodotto conformemente alla normativa europea vigente. Se il marchio è mancante, vi consigliamo di soprassedere all’acquisto. Se invece è presente ma ha una forma leggermente meno tondeggiante del solito, probabilmente si tratta di un prodotto con marchio contraffatto.

Tipologia di lenti

Vi sono diverse tipologie di lenti:

  • Fotocromatiche: sono lenti in grado di schiarirsi e di scurirsi a seconda dell’ambiente in cui vi trovate;
  • Polarizzate: sono lenti studiate per far passare la luce solamente in una direzione. In questo modo si riduce notevolmente l’effetto riverbero.
  • Alla melanina: sono lenti trattate con una particolare sostanza simile alla melanina umana. I raggi infrarossi passano ugualmente, ma si ha una buona protezione dalla luce blu e dagli infrarossi.

Il colore delle lenti degli occhiali da sole

Le lenti che troverete in commercio possono essere grigie, marroni o verdi. Questi tre colori si prestano molto bene ad essere usati anche nel caso di lenti graduate. Vi sono poi le lenti gialle, che offrono una buona protezione nei confronti dei raggi UV.

Quando il cristallino, la lente naturale situata all’interno del nostro occhio, perde la sua naturale trasparenza, si può andare incontro ad una compromissione della capacità visiva. Questo processo può avvenire in diversi momenti della vita: può essere presente alla nascita, oppure manifestarsi successivamente. Si parlerà allora di cataratta congenita o acquisita. Vediamo di fare un po’ di chiarezza in merito al concetto di cataratta acquisita.

Cataratta acquisita: quali sono le cause?

La cataratta acquisita può insorgere in età giovanile oppure in età matura/senile. Le cause possono essere differenti, ed includono:

  • il normale processo di invecchiamento cellulare;
  • malattie sistemiche o del metabolismo (come per esempio il diabete mellito, la sindrome di Down, l’amaurosi congenita di Leber e altre);
  • una patologia oculare preesistente (come per esempio il glaucoma);
  • una miopia molto elevata;
  • una causa di tipo chimico, come per esempio l’assunzione di dosi massicce per un tempo prolungato di determinate tipologie di farmaci;
  • una causa di tipo fisico (irradiazione molto prolungata di raggi UV o raggi infrarossi);
  • un trauma o un incidente;
  • una dermatite atopica.

Tutti questi fattori possono favorire l’insorgenza della cataratta acquisita sia in età giovanile (intorno ai 40 anni) che in età avanzata e senile.

Come evolve la cataratta acquisita?

L’evoluzione della cataratta acquisita varia a seconda della sua causa. La progressione è sempre inarrestabile. Tuttavia, nel caso di una cataratta senile è più lenta, mentre nel caso di una cataratta corticale, traumatica o diabetica, l’evoluzione è molto più rapida. In qualunque caso, una visita oculistica accurata e completa, come LUCE E COLORI, che includa anche la dilatazione della pupilla, consentirà all’oculista di effettuare la diagnosi di cataratta e di individuarne anche la tipologia.

Come si cura la cataratta acquisita?

Attualmente sono in fase di sperimentazione alcune molecole che hanno lo scopo di verificare se è possibile arrestare la progressione della cataratta. Nella realtà, nessun farmaco è ancora in grado di ripristinare una buona visione funzionale, quindi la soluzione migliore per qualunque tipo di cataratta è sempre la sostituzione del cristallino. 

In cosa consiste l’intervento di sostituzione del cristallino per curare la cataratta acquisita?

L’intervento di sostituzione del cristallino per curare la cataratta acquisita prende il nome di facoemulsificazione. Per eseguirlo, si usa uno speciale strumento ad ultrasuoni chiamato facoemulsificatore, che frantuma ed aspira il cristallino opacizzato così da liberare lo spazio per l’inserimento di una lente intraoculare perfettamente trasparente. Si tratta di un intervento che nei centri di eccellenza come le cliniche Neovision si esegue con l’ausilio di strumenti d’avanguardia ad altissima precisione. Uno di questi è il laser a femtosecondi, che esegue alcune parti dell’intervento che richiedono molta accuratezza, e che apre le vie di accesso all’interno dell’occhio senza uso di lame o bisturi. Il laser a femtosecondi minimizza il dolore post-operatorio e contribuisce a rendere l’intervento sicuro e preciso come mai prima.

Vuoi saperne di più?

Vuoi conoscere più da vicino le caratteristiche dell’intervento di facoemulsificazione eseguito nei centri d’eccellenza con l’ausilio del laser a femtosecondi? Chiamaci dal lunedi al venerdi allo 02.30317600.