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Gli scienziati della Nasa hanno riscontrato una riduzione del buco nell’ozono pari al 20% dal 2005 ad oggi. Una notizia che non può che rallegrarci, dal momento che lo strato di ozono presente nell’atmosfera terrestre esercita un’importante azione protettiva nei confronti dell’intero ecosistema del nostro pianeta. E non solo: la riduzione del buco nell’ozono offre indubbi benefici anche al nostro apparato visivo. Ecco spiegati i motivi. 

Cos’è il buco nell’ozono?

Uno degli strati che compongono l’atmosfera terrestre, chiamato stratosfera, è composto da ozono, un gas avente il ruolo fondamentale di difendere il pianeta dai raggi solari ultravioletti.  Negli anni ’70 alcuni scienziati si sono accorti che lo strato di ozono si stava assottigliando a causa dell’ingente quantità di sostanze inquinanti frutto delle attività umane. Quando le sostanze inquinanti entrano in contatto con i raggi ultravioletti presenti nell’atmosfera, si degradano e rilasciano atomi di bromo e cloro che danneggiano lo strato di ozono. Il progressivo peggioramento di questo fenomeno e la penetrazione dei raggi ultravioletti nell’atmosfera sono pericolosi per la terra ed il suo ecosistema – perché inibiscono la naturale fotosintesi clorofilliana e mettono a repentaglio la salute della specie umana.

Quali sono i rischi del buco nell’ozono per la salute umana?

Le radiazioni ultraviolette che penetrano nell’atmosfera rappresentano una minaccia per la salute umana. Si tratta di radiazioni invisibili e fredde, alle quali spesso ci esponiamo in maniera del tutto inconsapevole. Esse sono presenti nella nostra atmosfera durante tutto l’anno, anche quando il cielo è nuvoloso ed è maltempo. Inoltre, l’effetto di riverbero dato dalla presenza di acqua (quando siamo al mare o al lago) oppure di neve, ne amplifica gli effetti dannosi. Questi raggi possono rivelarsi pericolosi sia per l’epidermide che per l’apparato visivo. Per quanto riguarda l’apparato visivo, la loro lunghezza d’onda gli consente di penetrare in profondità negli occhi, causando danni non solo alla cornea ma anche al cristallino e alla retina. Non dimentichiamo che, essendo invisibili, i raggi ultravioletti non innescano il meccanismo di restringimento della pupilla.

Come proteggersi dai raggi UV

A volte si sceglie di indossare un paio di occhiali scuri pensando di proteggersi dai raggi UV con efficacia. Tuttavia, il colore scuro della lente non è sempre sinonimo di alta protezione, perché questa dipende dalla qualità della lente stessa. Analogamente, non è corretto pensare di essere al sicuro dai raggi UV quando ci si trova all’interno dell’abitacolo della propria autovettura, perché parabrezza e finestrini non esercitano una protezione totale da questo tipo di radiazioni.

La buona notizia: il buco nell’ozono si sta restringendo

La buona notizia è che il buco nell’ozono si sta restringendo. Il 16 settembre 1987 è stato firmato un protocollo internazionale, il Trattato di Montréal, il cui obiettivo era quello di ridurre le emissioni di sostanze inquinanti responsabili del peggioramento del buco nell’ozono, con particolare riferimento ai clorofluorocarburi, ovvero i gas usati nelle bombolette spray e negli impianti di refrigerazione. Un provvedimento che si è rivelato efficace e che oggi ha consentito agli studiosi del Goddard Space Flight Center della Nasa (Maryland) di registrare una concreta diminuzione del buco nell’ozono. Un traguardo le cui ripercussioni positive si potranno apprezzare sia sull’intero ecosistema del pianeta, sia sulla salute degli individui che lo popolano.