, ,

Come smaltire le lenti a contatto nel rispetto dell’ambiente

Lenti a contatto, come smaltirle

Quanti residui di immondizia in plastica hai trovato quest’anno sulla tua spiaggia preferita? L’educazione ambientale tanto delle nuove generazioni quanto dei cittadini adulti è oramai diventata il cardine del vivere civile di ognuno di noi. Amare il pianeta in quanto essere vivo, rispettare i suoi ecosistemi ed i suoi bisogni e soprattutto conciliare le attività umane con il rispetto per l’ambiente ormai non è più prerogativa di pochi. Al contrario, il progresso scientifico va sempre più di pari passo con la coscienza ambientalista: perché ogni nostra azione, anche la più piccola, ha delle precise conseguenze sull’ambiente che ci circonda. E’ il caso, per esempio, del gesto banale di gettare le lenti a contatto nello scarico del lavandino o del gabinetto a fine giornata. Vi siete mai chiesti dove vadano a finire le vostre lenti usate, se siano biodegradabili, se producano un danno all’ambiente o meno? C’è chi l’ha fatto per noi.

Ecco i risultati di un recente studio sugli effetti delle lenti a contatto gettate negli scarichi

Lo studio in questione è stato condotto da Rolf Halden, Direttore del Centro di Ingegneria per l’Ambiente e la Salute dell’Università dell’Arizona, nell’ambito di una ricerca più ampia in merito agli effetti dell’inquinamento da plastica. Nella prima parte dello studio, i ricercatori hanno effettuato un’intervista a campione sugli americani, scoprendo che ben il 19% di essi ha l’abitudine di gettare le lenti a contatto usate nel lavandino o nello scarico del gabinetto. Se si considera che solo negli Stati Uniti D’America sono 45 milioni le persone che usano quotidianamente le lenti a contatto, è evidente che il 19% non è una percentuale trascurabile. Ma cosa accade quanto le lenti arrivano nelle acque reflue?

Lenti a contatto nelle acque reflue: un costo ambientale da non sottovalutare

Per essere adeguatamente flessibili e traspiranti, le lenti a contatto sono fatte di siliconi, polimetilmetacrilato e fluoropolimeri. Non si tratta, insomma, della “plastica” comunemente detta, ma di un composto più complesso. Una volta giunte negli impianti per il trattamento delle acque reflue, questi materiali vengono scomposti dai batteri aerobi ed anaerobi lì presenti, ma non decomposti del tutto. Il materiale residuo viene definito microplastica, e finisce irrimediabilmente nelle acque dei nostri mari, trasformandosi in materiale inquinante e rischiando di essere scambiato per cibo dai pesci che li popolano. Un rischio da non sottovalutare tanto per l’intero ecosistema, quanto per la catena alimentare.

Microplastica in mare: ecco le soluzioni

Onde evitare l’accumulo di microplastica nei nostri mari proveniente dallo smaltimento scorretto delle lenti a contatto, la soluzione è quella di gettarle nei rifiuti solidi. Parallelamente, gli autori dello studio, presentato al National Meeting and Exposition della Società Americana di Chimica, hanno lanciato un segnale di allarme nei confronti dei produttori di lenti a contatto, esortandoli a studiare nuove formule capaci di soddisfare le esigenze del cliente ma anche, al contempo, di rivelarsi maggiormente ecocompatibili, nel rispetto dell’ambiente che ci circonda e delle generazioni a venire.

L’alternativa: dire addio alle lenti a contatto in modo permanente

Come detto, nei soli Stati Uniti d’America sono ben 45 milioni le persone che fanno uso quotidiano di lenti a contatto. Un numero davvero elevato, che potrebbe diminuire drasticamente, con conseguenze positive sia per l’ambiente che per i singoli individui, se almeno una parte di essi decidesse di non indossare più le lenti. Oggi infatti la moderna tecnologia applicata alla chirurgia oftalmica ci mette a disposizione un intervento laser di ultima generazione, chiamato Femto-Lasik, in grado di correggere qualunque tipo di difetto visivo, sia esso miopia, ipermetropia, astigmatismo o presbiopia. Si tratta di un intervento di breve durata e per nulla invasivo, che offre una lunga lista di vantaggi a chi vi si sottopone. Dopo l’intervento di Femto-Lasik, il paziente riacquista una capacità visiva ottimale e non deve più ricorrere all’uso di occhiali da vista o di lenti a contatto, ottenendo un rinnovato senso di libertà e, perché no, aiutando il pianeta e l’ambiente circostante.

Vuoi saperne di più?

Se vuoi conoscere più da vicino le caratteristiche ed i vantaggi dell’intervento Femto-Lasik per la correzione dei difetti refrattivi, chiamaci allo 02 3031 7600 dal lunedi al venerdi dalle 9,00 alle 19,00.

Fonte: Phys.org